Cerca

il Borghese

Il signor Balocco e la regina dei social, ora trema la Capitale dei dolci

Fossano teme ripercussioni negative per lo scandalo della beneficenza

l'influencer

Chiara Ferragni

Dopo lo scandalo dei panettoni taroccati da beneficenza natalizia, la star delle influencer Chiara Ferragni si dice pentita per quegli spot in tivù e fa il beau geste di promettere un milione di euro al nostro ospedale dei bambini Regina Margherita. O almeno cerca un finalino da favoletta per una speculazione che l’Antitrust ha punito con durezza.

Sarà quel che sarà e ci auguriamo di leggere al più presto questa donazione nei bilanci dell’azienda ospedaliera. Ma il danno, purtroppo è fatto. O almeno così temono a Fossano, capitale del distretto dei panettoni, dove la Balocco è un pezzo importante della città, perché non offre solo lavoro a centinaia di famiglie, ma è anche un simbolo dell’arte dolciaria, con una storia nata quasi un secolo fa da un piccolo forno.

Un timore giustificato in questa vigilia del Natale in cui panettoni e pandori valgono almeno il 30 per cento del fatturato annuo. Si teme per i posti di lavoro, anche per la macchia che la pubblicità negativa possa gettare sulla fabbrica e, di conseguenza, sul distretto del dolce.

Lo dice il sindaco Dario Tallone, lo ribadiscono sindacati e lavoratori che ancora piangono la morte prematura del presidente Alberto Balocco, ucciso da un fulmine mentre pedalava con un amico, rimpiangendo i teneri spot di una volta, quando la Ferragni ancora se ne stava a casa propria. E in particolare il volto pacioso di Aldo Stella, con quel suo hashtag (#fateibuoni) che di fatto riassumeva il motto dell’azienda «la differenza tra fare i buoni e l’essere buoni sta nel fare». Aldo era diventato, per tutti, “il signor Balocco” e sapeva di buono, e di genuino. Poi, quasi in concomitanza con la tragedia che ha investito la famiglia, Aldo è andato (quasi) in pensione ed è arrivata la fatina bionda e con lei in marketing aggressivo che può trasformare la beneficenza in una trappola che si poteva evitare.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.