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Il Borghese
29 Dicembre 2023 - 05:30
Fine delle trasmissioni
Mi spiace per chi è troppo giovane e, dunque, non ha potuto vedere quella che oggi viene definita “una serie Tv”, mentre all’epoca si parlava più semplicemente di sceneggiato. “Giovanna la nonna del Corsaro nero”, trasmessa a puntate alla “Tv dei Ragazzi” negli anni Sessanta, l’hanno seguita milioni di persone. E tutti ricordano quel ritornello, quasi da brivido, cantato dalla ciurma dei pirati: «Quindici uomini sulla cassa del morto oh oh oh, e una bottiglia di Rum». A firmare quell’opera d’arte della Tv di Stato, ideata pensando a Salgari e alla letteratura d’avventura di inizio 900, era stata Alda Dada Grimaldi, scomparsa la notte scorsa nella sua casa di Torino, città dove si era trasferita da decenni, perché allora la Tv, la Rai, era Torino e poi Roma.
ALDA DADA GRIMALDI
Dada Grimaldi è stata la prima donna assunta in Rai come regista, nata a Genova e diventata poi torinese d’adozione. Prima a pari merito con Lidia Motta Doglio, assunta anche lei in quel periodo e regista altrettanto creativa e innovativa, si dedicò alla radio e creò il celeberrimo “Chiamate Roma 3131” e “Sala F”. Anche Lidia Motta non c’è più, e da molto tempo. E’ singolare, a questo punto, considerare come in anni improbabili, il successo della televisione fosse stato determinato proprio dalle donne. A loro erano stati assegnati ruoli delicati e di grande responsabilità. Com’era diversa la Tv di allora da quella di oggi, specie riguardo il sesso femminile. Oggi ci sono le veline, le letterine, le meteorine... Ieri il varietà, ad esempio, era stato affidato alle gemelle Kessler (che nulla c’entrano con le veline di oggi) e Delia Scala non era certo una “meteorina”. E poi ci sono state loro, Alda Dada Grimaldi e Lidia Motta, le grandi signore di radio e tv.
LIDIA MOTTA (Techetè Rai)
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