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L'inchiesta
11 Gennaio 2024 - 06:30
Dal Cervino al Monte Rosa
Il progetto di una funivia dal Monte Rosa al Cervino che potrebbe creare il più grande comprensorio sciistico d’Europa non piace agli ambientalisti. E, soprattutto, potrebbe non piacere a quegli attivisti che si muovono sul labile confine tra la contestazione e l’eco terrorismo. Qualcuno insomma che potrebbe anche essere vicino a quelle mani criminali che nella notte tra domenica e lunedì hanno cercato di tagliare il cavo d’acciaio della funivia di Cervinia. E in un passato recente hanno manomesso altri impianti di risalita nel comprensorio della Valle d’Aosta. Questo è almeno uno dei tanti sospetti che in questi giorni animano il dibattito in valle dopo che -inutile negarlo - si è sfiorata una tragedia evitata solo grazie agli impianti di sicurezza e anche da un vento impetuoso che nel week scorso ha scosso l’alta valle.

CERVINIA
Per tornare al progetto su cui anche la Regione Autonoma della Valle d’Aosta sta lavorando, si tratta di un collegamento in funivia proprio tra la Valtournanche e la Val d’Ayas. Ovvero tra il Monte Rosa e il Cervino. per andare a formare il più grande comprensorio sciistico d’Europa. Ovvero 432 chilometri, la somma tra le piste di Cervinia (già unita a Zermatt in Svizzera) e Champoluc (collegata a Gressoney e Alagna. Un progetto che con il nuovo comprensorio alzerebbe la quota neve e allungherebbe la stagione invernale. Oltre a permettere anche a chi frequenta località come Alagna o Gressoney di raggiungere a piedi il Plateau Rosa o arrivare fino al Piccolo Cervino. Un business importante che potrebbe far salire il fatturato della regione tra gli otto e gli undici milioni di euro secondo le stime dello studio di fattibilità. Un grande progetto che, anche in termini di offerta di lavoro, potrebbe interessare almeno 5 mila persone di cui la metà stagionali». Ma soprattutto potrebbe offrire un grande sviluppo anche del turismo estivo.

ALAGNA
Insomma parliamo di futuro e di una possibilità di utilizzare la montagna per ridare smalto alle valli e, di conseguenza, evitare quell’esodo che oggi colpisce soprattutto le nuove generazioni. Progetto che tuttavia non piace a chi, tra gli ambientalisti, non vuole sentir parlare di pali, funi e impianti che consentano il libero alle vette e ai pianori. Come il vallone delle Cime Bianche che le varie associazioni non vogliononfar toccare. E che di fatto potrebbe diventare un grande parco naturale. Nel dibattito che contrappone la funivia alla natura incontaminata, ragionando sul fatto che qualunque progetto anche il migliore finisce per avere un impatto negativo sul territorio, tuttavia bisogna saper scegliere come afferma il presidente del Club alpino della Valle d’Aosta, Piermauro Reboulaz. Le amministrazioni comunali interessate sono favorevoli. Una partnership tra Cervino spa e Monterosa spa, a partecipazione pubblica prevalente, finanzierebbe un quinto della spesa. Il resto sarebbe coperto dalla Regione. Ma subito dopo lo studio preliminare in Consiglio è arrivata anche la petizione che chiedeva di bloccare il progetto. Bocciata, con 2 favorevoli, 15 contrari e 11 astenuti. Il resto è tutto da scrivere, tra luci, ombre e quell’estermismo che ora è sotto l’occhio vigile della magistratura.
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