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Sport - La storia

ERIKSSON: UN UOMO, UN MITO E UN'INASPETTATA BATTAGLIA

L'ex allenatore di Roma e Lazio affronta un cancro terminale: una lotta contro il tempo e per la vita

Il mister

Sven-Goran Eriksson

È impossibile dimenticare il suo volto, serio ma allo stesso tempo accogliente, il suo sguardo penetrante, la sua saggezza calcistica. Sven-Goran Eriksson, un nome che risuona nel cuore di ogni appassionato di calcio. In Italia il grande giocatore e grande allenatore ha lasciato un’impronta indelebile ,non solo per la sua bravura e professionalità ma soprattutto per la sua umanità ed il suo amore per l’Italia. E’ un'icona nel mondo del pallone ed  oggi si trova ad affrontare il match più difficile della sua vita: un cancro terminale.

UN ANNO DI VITA? FORSE MENO, FORSE DI PIÙ

Eriksson ha sempre affrontato le sfide con coraggio e determinazione, sia in campo sia fuori. Ha  annunciato la sua malattia ed oggi la sua sfida più grande è contro un avversario invisibile, subdolo, che non dà tregua: il cancro. Un nemico che non rispetta le regole del gioco, che non ascolta l'arbitro e che non ha pietà.

Il 75enne ex allenatore di Roma, Lazio e della nazionale inglese ha confessato alla radio svedese P1: "Tutti vedono che ho una malattia che non fa bene. È un cancro, ma devo combatterlo il più a lungo possibile". E’ la forza di un combattente che affronta la battaglia della vita con lo spirito di chi vuole giocarsela fino all’ultimo minuto, fino a che ,come sarà per tutti, l’arbitro supremo non fischierà la fine della partita.

ERIKSSON E IL CALCIO: UN AMORE LUNGO UNA VITA

Eriksson è una figura di spicco nel calcio mondiale, un uomo che ha dedicato la sua vita allo sport, trasformando squadre e giocatori in campioni. Ha guidato il Benfica alla conquista di tre titoli nella massima serie portoghese e ha portato la Lazio al secondo e più recente trionfo in Serie A nel 1999-2000.

ERIKSSON E L'INGHILTERRA: UNA STORIA D'AMORE NON CORRISPOSTO

Nonostante la sua brillante carriera, Eriksson ha un unico neo: non essere riuscito a replicare il successo ottenuto in Italia e in Portogallo con la nazionale inglese. Nonostante avesse a disposizione una squadra di talenti indiscutibili come David Beckham, Steven Gerrard e Wayne Rooney, Eriksson non è riuscito a portare l'Inghilterra oltre i quarti di finale ai Mondiali del 2002 e 2006, nonché agli Europei del 2004.

ERIKSSON: UN UOMO CONTRO IL DESTINO

Oggi, Eriksson affronta una sfida ben diversa da quelle del campo di calcio. Una sfida dove non ci sono tattiche o schemi da seguire, ma solo la forza di volontà e la determinazione di un uomo che ha sempre lottato e che non ha intenzione di arrendersi. Sicuramente riuscirà, anche in questa occasione, a darci una grande prova della sua tempra e del suo coraggio. Forza Sven!

 

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