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La storia

Orafo rapinato e ucciso a Monteu, nella gioielleria confiscata potrebbe nascere una onlus

Piatti fu ucciso il 9 giugno 2015. Il Comune di Torino, attraverso un bando, assegnerà il locale

L'ex gioielleria di via Rossana

L'ex gioielleria di via Rossana

L'ex gioielleria di via Rossana 24, quartiere San Paolo, appartenente all'orafo Patrizio Piatti, ucciso nel garage della sua abitazione a Monteu Roero il 9 giugno 2015, verrà messa a bando dal Comune di Torino che ha acquistato l'immobile.

E' la notizia trapelata questa mattina a Palazzo Civico, per voce della vicesindaca Michela Favaro. Il locale (all'incirca 60 metri  quadrati) potrebbe trasformarsi in una onlus. Questa, almeno, è una delle idee (non esiste, infatti, un progetto specifico).

La storia

Per l'assassino dell'orafo (avvenuto 8 anni fa) la Corte d’Appello di Torino si è pronunciata nel 2019 condannando a 18 anni di carcere il gioielliere torinese Giancarlo Erbino, accusato di essere la mente della rapina.

Gli altri quattro componenti della banda erano già stati condannati in Appello: 16 anni di reclusione per Francesco Desi e Giuseppe Nerbo Junior, quest'ultimo arrestato in Spagna dopo sei mesi da latitante, 12 anni per Salvatore Messina ed Emanuele Sfrecola. La moglie di Erbino, Anna Testa, era stata assolta.

Piatti venne freddato nel garage di casa. Dietro l'omicidio quello che gli inquirenti definirono "una storia torbida" di rapine seriali, ricettazione e traffico di preziosi. La vittima era titolare di un piccolo laboratorio orafo a Torino, dietro al quale - sempre secondo gli inquirenti - si nascondeva una fiorente attività di ricettazione di gioielli e orologi.

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