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L'INTERVISTA

Sfida per il rettorato, il prof De Martin attacca: «Il 50% del personale del Politecnico è in burnout, basta rettori napoleonici»

Il candidato per il dopo Saracco, in svantaggio, non perde le speranze: «Ci vuole più democrazia»

Sfida per il rettorato, il prof De Martin attacca: «Il 50% del personale del Politecnico è in burnout, basta rettori napoleonici»

Juan Carlos De Martin, professore ordinario di ingegneria informatica e codirettore del centro Nexa, non perde le speranze per ottenere la poltrona di rettore dopo il primo turno elettorale che lo vede in svantaggio rispetto al collega Stefano Corgnati. 

La parola chiave di De Martin è «discontinuità».

«Immagino un ateneo più democratico, in cui si dà maggior peso al Senato accademico e al Consiglio di amministrazione, coinvolgendo una platea più ampia di persone» sottolinea De Martin, fondatore di Biennale Tecnologia, e membro del comitato di indirizzo di Biennale Democrazia, che non risparmia critiche ai rettori passati: «Al Poli abbiamo una tradizione di rettori napoleonici che decidono molte cose in separata sede, io invece credo che ci voglia una figura nuova che aiuti il Politecnico a esprimersi nel suo complesso. Molti miei colleghi - sottolinea De Martin - hanno assunto un atteggiamento passivo, circa la metà del personale docente, tecnico e amministrativo è in burnout perché non viene coinvolto nelle scelte decisionali». 

Altro tema che sta a cuore al prof De Martin, forte della sua esperienza in varie università stranire, tra cui Harvard, e in una multinazionale texana, è: «una maggior internazionalizzazione dell’ateneo».

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