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Il processo
18 Gennaio 2024 - 14:18
Il politico diceva che la trans lo avesse costretto a girare per Torino con un coltello alla gola in cambio di 50 euro: «Non è credibile, lei ne guadagnava 2mila a notte» replica l'avvocato Giovanni Papotti, che assiste Martin Iliev, 30enne di origini bulgare con diversi precedenti penali. Cioè Monica, la trans accusata di resistenza a pubblico ufficiale, tentata estorsione e danneggiamenti ai danni di Daniele Maghsoodi Ghashghajan, praticante avvocato e consigliere comunale a Nichelino fino a quando è emersa questa storia. Stamattina, in tribunale, i giudici non hanno creduto alla ricostruzione fatta dal politico e hanno assolto Monica per la tentata estorsione perché «il fatto non sussiste». Però è stata condannata a 7 mesi per gli altri due reati.
Si è chiuso così il processo di primo grado in merito a una vicenda diventata di dominio pubblico alla precedente udienza di novembre, quando l'allora consigliere aveva minacciato l'imputata e il suo legale: «Se mi scatta la testa, sei il primo che vengo a cercare». Poi la giudice Rosanna La Rosa lo ha fatto allontanare dall'aula e ha inoltrato gli atti al pm per indagare Ghashghajan per "reato commesso in udienza". Le minacce, appunto: «Mi scuso del mio comportamento dell'altra volta» ha detto l'ex consigliere comunale questa mattina.
I fatti risalgono alla sera tra il 28 e il 29 maggio 2022, quando la trans e il consigliere comunale si sono incontrati. Sul "come" ci sia stato l'incontro, però, c'erano due versioni diverse: secondo Monica, Daniele Maghsoodi Ghashghajan l'ha caricata sulla sua Fiat 500 in corso Massimo D'Azeglio e i due hanno avuto un rapporto sessuale. Poi, quando, è stata ora di pagare «lui ha iniziato a girare per Torino, poi mi ha tirato uno schiaffo e mi ha detto che non mi avrebbe pagato i 100 euro che mi doveva. Io mi sono sentita umiliata perché mi ha alzato le mani e ha usato il mio corpo». Il nichelinese racconta tutta un'altra storia: «Quella sera sono andato con una escort, una bellissima donna. Poi sono andato a vedere la finale di Champions League. Tornando a casa in auto, mi si è slacciato un braccialetto e mi è caduto lì in corso Massimo. La trans lo ha raccolto e mi ha chiesto 50 euro per restituirmelo. Poi è salita in macchina e mi ha puntato il coltello alla gola fino a quando siamo arrivati in corso Belgio e ho chiamato i carabinieri: avrei potuto farlo prima o scappare ma mi vergognavo a farmi vedere con una trans».
Al di là delle due versioni, l'epilogo è un dato di fatto. Ed è quello che ha portato alla condanna di Iliev: d'altronde lo confermano imputata e parte offesa, oltre ai carabinieri arrivati in corso Belgio. Lì Monica ha preso il cric della 500 e ha spaccato tutti i vetri dell'auto, oltre a rincorrere Ghashghajan attorno alla macchina fino a quando è stata fermata dai militari.
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