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LA TRAGEDIA

Morta per un guasto alla caldaia a Barriera di Milano: ecco chi era la vittima

Faceva volontariato in carcere ed era molto attiva nella sua parrocchia

Morta per un guasto alla caldaia a Barriera di Milano: ecco chi era la vittima

Ana Maria Rodriguez (foto dal suo profilo Facebook)

Tanti, a Barriera di Milano, ricordano il sorriso di Ana Maria Rodriguez. E non solo lì, visto che da anni faceva volontariato nel carcere Lorusso e Cutugno: «Ha aiutato molte persone anche quando sono uscite, non si fermava nonostante avesse avuto un incidente e avesse problemi a camminare» ricorda Ramon Ortega, pastore del Movimento Missionario Mondiale, chiesa evangelica di corso Giulio Cesare 168.

Ana Maria Rodriguez era molto attiva nella comunità, che ora si stringe al dolore della famiglia. Oggi pomeriggio i parenti più stretti, fra cui i figli Francesco e Ambra, erano in via Spontini 26, dove la 58enne di origine peruviana ha perso la vita a causa di un guasto alla caldaia dell'appartamento al primo piano del condominio (dove la donna viveva da quasi 20 anni).

Secondo quanto ricostruito da polizia e vigili del fuoco, arrivati sul posto insieme ai tecnici di Asl e Italgas, uno dei tubi della caldaia si è rotto e inondato l'alloggio di monossido di carbonio. La signora Ana Maria si è sentita male già ieri sera ma non si è resa conto perché. Le sue condizioni sono peggiorate nella giornata di oggi ma l'allarme è scattato solo intorno alle 14.30, quando ha perso conoscenza davanti al marito Francisco Santiago Vasquez. Anche lui si è sentito male ma ha fatto in tempo a chiamare il 112 e ad aprire la porta, prima di svenire: i sanitari della Croce verde di Villastellone sono entrati e, grazie a un rilevatore di fumi, hanno subito capito che c'era stata una fuga di monossido. Ma non hanno potuto fare nulla per salvare la signora. Invece hanno trasportato il marito al San Giovanni Bosco, dove i medici lo hanno sottoposto a un trattamento in camera iperbarica per fargli respirare ossigeno puro.

«Adesso preghiamo per Francisco e i suoi figli ma queste cose non devono succedere» si sfogano parenti e amici, in lacrime davanti al palazzo mentre la polizia scientifica svolgeva i rilievi all'interno dell'appartamento (poi posto sotto sequestro). A ricordare Ana Maria Rodriguez è ancora il pastore: «Sia lei che il marito erano molto arrivi nella chiesa: lui canta e suona la chitarra, lei si dedicava alla casa, al volontariato e ai nipoti da quando ha smesso di lavorare dopo l'incidente. Era molto attiva e conosciuta, proprio per la sua attività in parrocchia e in carcere».

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