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Il caos emissioni
31 Gennaio 2024 - 17:24
In arrivo una nuova stretta sul traffico
Stellantis vince la battaglia contro il ministero, grazie al Tar del Lazio. Una questione che riguardava i diesel Euro 6. Vediamo di che si tratta.
Il nodo del contendere era il provvedimento con il quale il ministero dei Trasporti nel marzo 2018 ha richiesto a Fiat Chrysler Automobiles (ora Stellantis) l’avvio di una campagna di richiamo di autovetture della gamma Euro 6 diesel per renderle “pienamente compatibili” con la normativa europea. Fca aveva presentato ricorso e adesso i giudizi amministrativi del Tar del Lazio l’hanno accolto.
In pratica, tutto parte dal cosiddetto Dieselgate e l’aggiramento del divieto di utilizzo sugli autoveicoli di impianti di manipolazione che riducono l’efficacia dei sistemi di controllo delle emissioni. La Commissione europea invitò gli Stati membri a svolgere indagini sui veicoli circolanti. Il Kraftfahrt-Bundesamt, autorità competente per i veicoli omologati in Germania, sottopose a prova, tra gli altri, il modello “Fiat 500 X 2000 Awd Euro 6 diesel”, regolarmente omologato in Italia, rilevando alcune criticità in tema di controllo delle emissioni. La Commissione europea avviò un procedimento, concluso senza alcuna azione richiesta a Fca.
Nel maggio 2017, però, arrivò una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia; proprio quando Fca annunciò di aver completato lo sviluppo di nuove e più aggiornate versioni delle proprie calibrazioni diesel Euro 6. In seguito alla procedura d’infrazione, il Ministero emanò comunque il provvedimento, poi contestato davanti al Tar. E, stando al dispositivo dei giudici, non sufficientemente motivato, non essendo indicata una norma di riferimento chiara.
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