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I bluff e i piani

Auto, oggi il vertice con il ministro. Ecco di cosa si parlerà

I sindacati critici: "Incentivi? Non bastano. E non ci sono altri produttori che vogliono venire in Italia"

Auto, oggi il vertice con il ministro. Ecco di cosa si parlerà

Oggi è il giorno del vertice, finalmente, del faccia a faccia - si fa per dire - fra il Governo e Stellantis. Ma Carlos Tavares, a quanto pare, non ci sarà. Nonostante le pressioni del ministro Adolfo Urso, che addirittura richiedeva un incontro televisivo, l’amministratore delegato del Gruppo manderà al Tavolo la sua squadra, ossia Davide Mele, responsabile di Corporate Affairs Italia, Daniele Chiari, responsabile delle Relazioni Istituzionali in Italia e Giuseppe Manca, responsabile delle Risorse Umane in Italia.

Perché sul tavolo ci sono le risorse umane, ossia i lavoratori degli stabilimenti italiani, oltre alla presentazione - anche a sindacati e rappresentanti delle Regioni - dei contenuti del decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) per rimodulare l'Ecobonus per l'acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti. Un piano da un miliardo di euro in nuovi incentivi che per il ministro dovrà segnare «una svolta rispetto a quello che è accaduto negli anni passati». Si discuterà anche dello stato di avanzamento dei gruppi di lavoro previsti dal Tavolo Stellantis dedicati al mercato, alla competitività, alla componentistica, al lavoro e alla ricerca e sviluppo. Mentre è improbabile che si parli del secondo produttore che il governo vorrebbe portare in Italia per aumentare la produzione di auto. Uno strumento di pressione che Urso e il governo vogliono usare sul Gruppo di John Elkann. In risposta cui il ceo Carlos Tavares, nei giorni scorsi, ha detto «Fate pure, ma ci saranno delle conseguenze».

Sul tema degli incentivi, ieri, è intervenuto il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, parlando di «alcune problematiche che vanno sciolte con urgenza». Nello specifico, «è evidente che gli incentivi che ci verranno proposti non sono di per sé sufficienti ad affrontare la transizione digitale ed ecologica nel settore. Per raggiungere il traguardo di un milione di autoveicoli - continua Di Maulo - occorre mantenere nel nostro Paese le produzioni di veicoli mass market e in particolare la 500 e la Panda, in tutte le loro versioni. Non ci risulta alcun interesse di altri produttori di veicoli di installarsi in Italia, oltre Stellantis, Lamborghini e DR. Se qualcuno ha notizie diverse da quelle che possediamo, inizi a uscire fuori dalle affermazioni generiche, a partire dal ministro Urso. La transizione sta già colpendo in maniera drammatica l'indotto automotive, a partire dalla logistica. Se si vuole evitare il disastro annunciato, occorre che il Governo vari degli ammortizzatori sociali straordinari riservati ai lavoratori dell'indotto automobilistico». Non a caso, oggi, durante l’incontro, fuori dal palazzo ci sarà un presidio di lavoratori delle aziende dell’indotto di Melfi che rischiano il posto dopo la cessazione delle commesse di Stellantis.

Il Gruppo in passato ha legato l’aumento eventuale della produzione agli incentivi ma non solo, perché lo scopo di Tavares è ridurre i costi, non abbassare i prezzi. Al ministro una avvertenza: se pensa che la strategia industriale di tagliare la produzione per mantenere comunque alti profitti sia un bluff, non vada a vederlo.

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