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L'inchiesta
20 Febbraio 2024 - 06:45
In tanti hanno ammirato un dipinto firmato da Claude Monet nelle stanze di Villa Frescot, storica dimora di Gianni Agnelli in strada San Vito di Revigliasco. Anche una testimone a prova di bomba come Evelina Christillin - sentita da Report - conferma: «Sì, lo ricordo lì, in sala da pranzo».
Eppure quel quadro risulta sparito, come molti altri che facevano parte dell’immenso tesoro di Gianni Agnelli: una collezione che, secondo alcune stime, varrebbe 2 miliardi di euro. E se una parte di quel tesoro non fosse davvero scomparso? E’ un’ipotesi - solo questo, al momento - su cui lavora la Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta per frode fiscale che vede indagati John Elkann, il notaio svizzero Urs von Gruenigen e Gianluca Ferrero, commercialista e presidente della Juventus.
Cercando documenti legati all’evasione sui redditi di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, i pm e la Guardia di finanza hanno trovato decine di dipinti: erano nelle sedi dove hanno effettuato le perquisizioni dieci giorni fa, fra uffici, la residenza di John Elkann e la stessa Villa Frescot. Alcuni erano esposti, altri conservati dentro dei caveau. E non è escluso che alcuni siano quelli di cui ha denunciato la scomparsa di Margherita Agnelli, figlia di Gianni e mamma di John. Oltre al Monet, sono in ballo opere di De Chirico, Balla, Picasso: sul loro destino sta già indagando da tempo la Procura di Milano e ora non è detto che ricevano una chiamata dai pm torinesi, che hanno fotografato tutti i quadri e hanno incaricato un esperto d’arte di effettuare una perizia.
Ma il sostituto procuratore Marco Gianoglio, insieme ai pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti, lavora soprattutto su altri fronti. Come quello delle presunte firme false sui documenti firmati da Marella Caracciolo, fra cui aggiunte testamentarie e contratti di locazione e comodato degli immobili italiani (oltre a Villa Frescot, la residenza di Villar Perosa e un immobile romano, a due passi dal Quirinale). A parlare di «natura ragionevolmente apocrifa» è una perizia calligrafica sulle fotocopie dei documenti. Che, dopo le perquisizioni di questi giorni, verrà ripetuta sugli originali.
Intanto i legali di John Elkann e Gianluca Ferrero hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame contro il decreto di perquisizione, in modo da ottenere il dissequestro di documenti e computer.
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