Cerca

L'inchiesta

S'indaga sui quadri trovati a casa di John Elkann: sono i tesori spariti di Gianni Agnelli?

Ora un esperto d'arte analizzerà le fotografie scattate dai finanzieri

In tanti hanno ammirato un dipinto firmato da Claude Monet nelle stanze di Villa Frescot, storica dimora di Gianni Agnelli in strada San Vito di Revigliasco. Anche una testimone a prova di bomba come Evelina Christillin - sentita da Report - conferma: «Sì, lo ricordo lì, in sala da pranzo».

Eppure quel quadro risulta sparito, come molti altri che facevano parte dell’immenso tesoro di Gianni Agnelli: una collezione che, secondo alcune stime, varrebbe 2 miliardi di euro. E se una parte di quel tesoro non fosse davvero scomparso? E’ un’ipotesi - solo questo, al momento - su cui lavora la Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta per frode fiscale che vede indagati John Elkann, il notaio svizzero Urs von Gruenigen e Gianluca Ferrero, commercialista e presidente della Juventus.

Cercando documenti legati all’evasione sui redditi di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, i pm e la Guardia di finanza hanno trovato decine di dipinti: erano nelle sedi dove hanno effettuato le perquisizioni dieci giorni fa, fra uffici, la residenza di John Elkann e la stessa Villa Frescot. Alcuni erano esposti, altri conservati dentro dei caveau. E non è escluso che alcuni siano quelli di cui ha denunciato la scomparsa di Margherita Agnelli, figlia di Gianni e mamma di John. Oltre al Monet, sono in ballo opere di De Chirico, Balla, Picasso: sul loro destino sta già indagando da tempo la Procura di Milano e ora non è detto che ricevano una chiamata dai pm torinesi, che hanno fotografato tutti i quadri e hanno incaricato un esperto d’arte di effettuare una perizia.

Ma il sostituto procuratore Marco Gianoglio, insieme ai pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti, lavora soprattutto su altri fronti. Come quello delle presunte firme false sui documenti firmati da Marella Caracciolo, fra cui aggiunte testamentarie e contratti di locazione e comodato degli immobili italiani (oltre a Villa Frescot, la residenza di Villar Perosa e un immobile romano, a due passi dal Quirinale). A parlare di «natura ragionevolmente apocrifa» è una perizia calligrafica sulle fotocopie dei documenti. Che, dopo le perquisizioni di questi giorni, verrà ripetuta sugli originali.
Intanto i legali di John Elkann e Gianluca Ferrero hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame contro il decreto di perquisizione, in modo da ottenere il dissequestro di documenti e computer.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.