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La Dynasty

Eredità Agnelli: John, Lapo e Ginevra Elkann denunciano il marchese del Chianti vinsanto Ludovico Antinori

Il nobile ha avanzato dubbi sulla regolarità del testamento di Marella Agnelli

Il marchese

Ludovico Antinori

I legali di John, Ginevra e Lapo Elkann hanno ricevuto mandato di sporgere querela nei confronti del marchese Lodovico Antinori, uno dei principali imprenditori italiani del vino e per anni amico della famiglia Agnelli, per quanto ha dichiarato nell’intervista pubblicata ieri da “Il Fatto Quotidiano” in prima pagina e a pagina 16 con il titolo «Marella fu forzata a Lauenen per case e eredità». La decisione di sporgere querela, che non è rivolta al quotidiano, ma riguarda il solo intervistato - si apprende da fonti giudiziarie - si basa su affermazioni di Antinori che vengono giudicate dai legali dei fratelli Elkann false e calunniose.

IL MARCHESE LUDOVICO ANTINORI

Antinori, che dava in affitto a Marella Agnelli la propria dimora a Saanen, frazione di Gastaad, in Svizzera, sostiene che la vedova dell’Avvocato fu costretta a lasciare Saint Moritz, luogo che amava, per trasferirsi a Lauenen: «Una cosa voluta dai ragazzi per accomodarsi», afferma. Alla domanda su chi l’avrebbe forzata Antinori risponde: «Basta guardare a chi sono le residenze svizzere: quella grande di Saint Moritz a John Elkann, quella rossa di sotto a Lapo e lei l’hanno mandata a Lauenen perché la casa sarebbe diventata utile per la figlia Ginevra». Sempre secondo Antinori, Marella «nel periodo di Saint Moritz era vicina a quel che richiede la legge in fatto di residenza, perché effettivamente lei ci stava bene e ci andava, mentre a Lauenen no, non l’amava e ci stava due mesi all’anno».

Insomma, sostiene il marchese Antinori, «per me l’hanno forzata ad andarci». Sarà, invece, il Tribunale di Rimini ad occuparsi di uno dei numerosi filoni giudiziari che si sono sviluppati intorno all’eredità di Gianni Agnelli: la querela per diffamazione presentata dall’avvocato milanese Luigi Emanuele Gamna contro Margherita Agnelli, figlia dell’ex presidente della Fiat. Davanti a un giudice della città romagnola, a maggio, si discuterà l’opposizione di Gamna alla richiesta di archiviare il procedimento inoltrata dalla procura. A portare, per competenza territoriale, la denuncia dell’avvocato Gamna nei confronti del duo Margherita Agnelli-Moncalvo a Rimini, è il fatto che il libro”Agnelli coltelli” del giornalista Gigi Moncalvo, dove compaiono dichiarazioni di Margherita Agnelli ritenute diffamatorie, sia stato «finito di stampare nel mese di settembre 2022 presso Maggioli Spa stabilimento di Santarcangelo di Romagna» proprio come indicato nell’ultima pagina delle copie del volume.

Ed è nel territorio di Rimini che per competenza si sono anche svolte le indagini della Procura, che nella persona del sostituto procuratore Davide Ercolani ha poi inoltrato la richiesta di archiviazione al gip del Tribunale lo scorso settembre, a cui ora arriva l’opposizione dell’avvocato Gamna. Quest’ultimo fu uno dei due avvocati che per conto di Margherita seguì la trattativa che nel 2004 portò la donna a siglare con la madre un accordo sull’eredità paterna. Il legale si è sentito diffamato per la ricostruzione della vicenda effettuata nel libro. Margherita Agnelli «manifestò soddisfazione» per l’accordo raggiunto nel 2004 che «le consentiva di acquisire una parte significativa» del patrimonio paterno, ma poi «tornò sui propri passi» e ora tenta di entrare in possesso di Dicembre.



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