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Economia

Italiani pazzi per i BTP, già raccolti 11 miliardi in due giorni. Ecco cosa c'è da sapere

L'interesse crescente verso i titoli del Tesoro può anche nascondere delle insidie. Il parere dell'esperto

Italiani pazzi per i BTP, già raccolti 11 miliardi in due giorni. Ecco cosa c'è da sapere

Prendete i vostri soldi e seguite la corrente. È questo il mantra che sembra aver monopolizzato l'attenzione dei risparmiatori italiani, in un vero e proprio esodo verso i titoli di Stato. Ma come in ogni grande migrazione, ci sono opportunità e pericoli nascosti lungo il cammino.

L'emissione dei Btp Valore ha visto il Tesoro italiano raccogliere oltre 11 miliardi in soli due giorni, un successo che ha lasciato molti a bocca aperta. Ma che cosa sta spingendo gli italiani verso questa "transumanza" finanziaria? Secondo Mario Seminerio, investitore professionale e blogger (@phastidio su X), ci sono almeno tre fattori a contribuire a questa migrazione. Prima di tutto, la scarsa resa dei depositi bancari e l'inflazione crescente spingono i risparmiatori a cercare investimenti più redditizi. Inoltre, l'idea di "mantenere il debito a casa nostra" ha un forte richiamo emotivo, nonostante il potenziale pericolo economico che rappresenta. Infine, la grande cassa dell’informazione ha fatto il resto.

COSA SONO I BTP? COME FUNZIONANO?

Di fronte a questa corsa verso i titoli di Stato, sorge spontanea una domanda: è davvero una buona notizia che una quota crescente del debito pubblico italiano sia nelle mani della sua popolazione? Seminerio mette in guardia i risparmiatori, sottolineando come questa potrebbe essere una fallacia. Secondo lui, anche se riuscissimo a ricomprare tutto il debito, non è affatto detto che rimarrebbe stabile se succedesse qualcosa di inaspettato.

Seminerio evidenzia tre possibili pericoli legati a questa corsa verso i Btp. In primo luogo, la possibile instabilità del debito, che potrebbe prendere una direzione opposta a quella attuale nel caso di un'imprevista crisi economica. In secondo luogo, il rischio che, in caso di emergenza per i conti pubblici, il governo decida di rinviare il rimborso del capitale o del pagamento delle cedole. Infine, c'è la preoccupante possibilità che l'eccessiva domanda di debito pubblico stia spiazzando i capitali privati, con potenziali ripercussioni negative sulla crescita economica.

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