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ALTA TENSIONE
07 Marzo 2024 - 09:16
Alta tensione tra la Russia di Putin e le forze Nato (inclusi i nostri alpini)
Tra i ghiacci del Nord Europa ci sono 20mila militari, 110 aerei e 50 navi dell’Alleanza atlantica. Numeri alla mano, è la più grande esercitazione Nato dalla Guerra fredda. E tra i soldati, in prima linea ecco spuntare gli alpini della Taurinense. Si chiama “Nordic Response” ed è “solo” un’esercitazione, ma alla Russia non è piaciuta affatto visto che si svolge sull’Artico. Per Mosca è una minaccia, infatti il Cremlino definisce «provocatoria» la maxi-mobilitazione e mette in guardia la Nato su possibili «incidenti militari». E lì nel gelo norvegese ci sono anche i nostri alpini.
I numeri
Mai raggiunta prima d’ora dai soldati italiani, Maze, nel Finnmark norvegese, si trova ben oltre l’Artico, dove se uno dice che fa un “freddo polare” non sta scherzando. Tra i -30° e -40° la temperatura percepita. Da due giorni a Maze sono scesi in campo trecento alpini dell’Esercito. Per le penne nere, “Nordic Response” (che durerà fino al 15 marzo) dovrà incrementare le capacità di sopravvivere, muoversi e combattere in un ambiente artico. Capofila dell’esercitazione è la Norvegia ma ci sono anche Belgio, Gran Bretagna, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. E ovviamente gli Stati Uniti, che tra i ghiacci hanno spedito i marines. Lo scenario? Come una guerra: forze terrestri, aeree e navali fanno scontri simulati tra eserciti contrapposti. Prima di partire gli alpini si sono preparati per tre settimane alla base militare norvegese di Elvegardsmoen, costruendo bivacchi usando ghiaccio e neve, muovendosi con i cingolati “all terrain” BV 206 S7, anche con la tecnica dello “skijoring” (cioè il traino delle truppe a bordo di sci), oltre ad esercizi di tiro. Nello specifico la Taurinense si cimenterà nel combattimento in montagna e in operazioni a climi rigidi in condizioni estreme di stress psico-fisico. Presenti il 2° reggimento di Cuneo, con rinforzi forniti da altri reggimenti quali: 32° Genio Guastatori e 1° Artiglieria da montagna di Fossano, Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese, reggimento Logistico Taurinense di Rivoli, 121° Artiglieria Contraerea, 33° reggimento EW (Electronic Warfare) e 41° reggimento Cordenons.
Mosca non ci sta
Ma la Nato che mostra i muscoli non piace alla Russia. Così il ministro degli Esteri di Putin, Alexander Grushko, all’agenzia di stampa Ria Novosti: «I militari stanno monitorando le esercitazioni e abbiamo tutti i mezzi per farlo. La nostra posizione politica - ha detto Grushko - è ben nota e crediamo che queste esercitazioni siano evidentemente provocatorie. Eventuali esercitazioni, in particolare quelle che si svolgono vicino ai confini, aumentano il rischio di incidenti militari e pertanto sono state prese tutte le misure necessarie per garantire le capacità di difesa della Russia». Rischio di incidenti militari, misure già prese per difendere la Russia. Sul serio Mosca sta minacciando la Nato (e i nostri alpini) oppure è solo un bluff? Nel dubbio, sull’Artico meglio girare col colpo in canna.
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