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23 Marzo 2024 - 18:38
Abdelrhani Lakhrouti, 52 anni, imam di Cuorgné
E' la guida spirituale della comunità islamica a Cuorgné e in generale nel Canavese. Ma soprattutto è l'uomo che avrebbe condotto il rituale dell'esorcismo che ha costretto il nipote a ricorrere alle cure ospedaliere. Nipote che poi è deceduto in un macabro rituale. Abdelrhani Lakhrouti, 52 anni, imam di Cuorgné, è una delle figure chiave di quanto successo nel comune di Salassa, dove i carabinieri hanno eseguito tre arresti per la morte di un 43enne marocchino. Legato mani e piedi, e poi soffocato con un cuscino in un esorcismo di matrice islamica. L'imam, difeso dagli avvocati Valeria Ceddia e Alessandro Di Mauro, è stato arrestato e si trova in carcere ad Aosta, così come il fratello della vittima. Ai domiciliari, invece, c'è l'ex moglie del 43enne vittima del rito.
Stando alle ricostruzioni dei militari, Abdelrhani Lakhrouti ha praticato più volte (almeno due) l'esorcismo al nipote, anche se durante l'interrogatorio una prima volta ha negato di saperlo fare. Perché l'esorcismo? «Mio nipote è posseduto dal diavolo», ha dichiarato ai carabinieri. In particolare, l'imam ha raccontato che «il diavolo gli ha chiesto "Dammi tua moglie"». E poi: «Gli ho messo la mano in fronte e ho recitato il Corano». Dopo la morte del 43enne, i tre soggetti (zio imam, fratello ed ex moglie della vittima) hanno fatto di tutto per depistare le indagini e portare la salma del defunto in Marocco. Sul suo profilo Facebook, l'imam di Cuorgné ha come foto di copertina il Burj Khalifa di Dubai (l'edificio più alto del mondo) recante i colori della bandiera marocchina. E sui social sono numerosi i video in cui recita le preghiere e legge il Corano.
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