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L'EVENTO

Rinasce Palazzo Lascaris: "La vera casa dei piemontesi"

Con tre anni di ritardo è stato finalmente inaugurato l'antico atrio affrescato. E una mostra racconta la storia degli abitanti della dimora, fra intrighi di corte, feste e violenze sulle donne

Rinasce Palazzo Lascaris: "La vera casa dei piemontesi".

Da Cavour al grande Gualino, tra feste promiscue e nobildonne vittime di violenze. A Palazzo Lascaris si sono alternate dal 1600 a oggi le storie avvincenti delle personalità di maggior prestigio della nobiltà, dell'imprenditoria e della politica della nostra regione. Tanto da essere chiamato "Il palazzo dei piemontesi". Stamattina le volte a crociera affrescate dell'atrio di ingresso sono state finalmente restituite alla cittadinanza, così come le facciate di via Dallala e via Alfieri e della corte interna corrispondente. E per coronare l'iniziativa è stata organizzata una mostra che svela gli intrighi del palazzo, oggi sede del Consiglio regionale. 

LAVORI IN RITARDO

Sono stati sostituiti i serramenti delle medesime facciate e si è completato il restauro dell’atrio di ingresso e della portineria. "I lavori sono iniziati nel 2022, tre anni dopo la data stabilita a causa del Covid" ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia: "L'importo complessivo del cantiere - ha aggiunto - è di circa 9 milioni di euro e mi auguro che i lavori termineranno nel 2025, ma non è certo perché bisogna effettuare degli interventi per garantire l'accessibilità totale ai disabili".

IL CANTIERE "GREEN" 

I lavori coinvolgono l’intero edificio pur consentendo il prosieguo dell’attività amministrativa e restituiranno un edificio significativamente mutato, in cui la valorizzazione dell’immagine sarà altamente caratterizzante e con la dichiarata aspirazione di divenire una icona del patrimonio architettonico torinese. È prevista la sostituzione di 156 finestre, il restauro di 7.190 metri quadri di facciate e 2.578 di tetto, la realizzazione di una nuova caldaia di 800 Kw di potenza e di due pompe di calore geotermiche con acqua di falda con la realizzazione di una centrale geotermica. 
LE STORIE AVVINCENTI DEGLI ABITANTI DEL PALAZZO
Dopo il taglio del nastro è stata svelata in anteprima la mostra "Palazzo Lascaris e i suoi abitanti", organizzata in collaborazione con la Fondazione Cavour di Santena. "La storia di questo palazzo è molto importante perché si intreccia con la storia di Torino e del Piemonte ma anche con la grande storia d'Italia, è il vero palazzo dei piemontesi" spiega la curatrice della mostra, Arabella Cifani: "Viene acquistato dalla famiglia Beggiamo a metà Seicento e poi passa alla famiglia Delle Lanze perché Gabriella Marolles, amante del Duca Carlo Emanuele II, viene data in sposa ad Agostino Francesco delle Lanze, perché incinta. La signora vivrà nel palazzo per oltre 50 anni passando da una vita mondana, tra feste e balletti, a una vita religiosa e penitente. Il palazzo viene poi venduto alla grande famiglia Carron di San Tommaso che darà tre segretari di Stato al Piemonte, tra cui Giuseppe Gaetano Giacinto, divenuto un personaggio del romanzo Beati Paoli. La famiglia si estingue con Giuseppina che sposa Agostino Lascaris, marchese di Ventimiglia, che nella vita privata è risulta essere violento: si impadronisce del patrimonio di Giuseppina, probabilmente a suon di botte, e lei è costretta a scappare a Pisa dove morirà. Nel frattempo la loro figlia Adelaide sposa Gustavo Benso di Cavour, fratello di Camillo, ma muore a 28 anni di parto e Camillo scriverà per lei parole commoventi per la sua morte. Il palazzo diventa così di proprietà del Banco di sconto e successivamente viene comprato da Augusta Lovadina Tiretta, una nobildonna veneta che in questa dimora organizzava grandi feste per soli uomini e usciva da qui con un tiro a quattro. Si divertiva molto ma poi anche lei va in banca rotta e vende il palazzo al grande Riccardo Gualino che trasforma il palazzo nella sede della Snia Viscosa ma durante la guerra subisce pesanti bombardamenti che distruggono i saloni affrescati dal pittore Beniamino. Dopodiché il palazzo ospita la camera di commercio per diventare nel 1975 la sede del Consiglio reginale del Piemonte". 
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