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il fatto

Il "genio della truffa" che si butta sotto le auto colpisce ancora

Questa volta l'uomo, 57 anni, è anche ricorso alla tecnica del sangue finto

Filippo Cardullo, il truffatore che finge di essere investito, ha colpito ancora

Filippo Cardullo, il truffatore che finge di essere investito, ha colpito ancora

Ha colpito ancora in città Filippo Cardullo, il giostraio "genio della truffa" (per scomodare il famoso film con Nicholas Cage), che nonostante tutti i suoi guai giudiziari ha perso il pelo ma non certo il vizio. Il vizio, cioè, di truffare gli automobilisti di Torino. L'ultimo episodio nel quartiere Crocetta, per cui Cardullo è stato denunciato dai carabinieri del Nucleo radiomobile. Una donna, di professione avvocato penalista, che giusto due anni fa era stata vittima di uno dei suoi raggiri, l'ha riconosciuto mentre Cardullo stava provando a truffarla e il marito ha chiamato il 112. Una pattuglia di carabinieri è arrivata in corso Duca degli Abruzzi e ha osservato il 57enne Cardullo salire a bordo di un’auto che non poteva guidare perché senza patente - ormai da diversi anni visto che gli è stata revocata -, poi i militari lo hanno fermato. Quando Filippo Cardullo si è reso conto di non avere più scampo, ha cercato di disfarsi di un fazzoletto sporco di vernice rossa preparato ad hoc per simulare del sangue, oltre ad indossare dei pantaloni con un vistoso taglio sul ginocchio. 

Ma che ci faceva Cardullo alla Crocetta? Il 57enne truffatore stava cercando di simulare un investimento cercando anziani o donne sole al volante. Per poi lanciarsi sul cofano delle loro macchine, rotolarsi sull’asfalto e chiedere 50 euro alle vittime. «Così aggiustiamo tutto senza fare la denuncia», la frase che il truffatore era solito pronunciare. Dai primi riscontri dei militari è emerso che il 57enne Cardullo aveva già tentato di truffare due persone senza riuscirci. Così è stato denunciato per tentata truffa continuata e guida di veicolo con patente revocata a soggetto con avviso orale, mentre l’auto è stata sequestrata. L’ultima volta che Cardullo era finito nei guai era lo scorso gennaio. A denunciarlo al nostro giornale in quell'occasione era stato Emanuele Durando, che aveva rischiato di diventare una delle sue tante vittime. «Ero in via Cialdini e si era buttato contro la mia fiancata destra. Ho sentito un forte tonfo di carrozzeria e ho rallentato, non capendo però che cosa fosse successo. Neanche 50 metri dopo, ho visto dallo specchietto retrovisore un’auto che mi faceva i “flash” e ho accostato. "Dammi 50 euro", mi aveva intimato».

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