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L'OFFERTA
23 Aprile 2024 - 18:50
«Il percorso di realizzazione del Parco della Salute di Torino è finalmente in sicurezza e possiamo procedere con la fase attuativa». Ad affermarlo è il presidente della Regione, Alberto Cirio, dopo la comunicazione del commissario straordinario di governo dell'arrivo di un’offerta per la realizzazione del nuovo ospedale, il cui termine di presentazione delle offerte nella procedura di dialogo competitivo scadeva oggi.
L’offerta è stata presentata dal Consorzio Sis. Ora la commissione, che sarà nominata per la sua valutazione, procederà all’esame dei documenti e alla successiva eventuale aggiudicazione che avverrà entro l’estate.
TRE OSPEDALI IN UNO
Gli ospedali che verranno spostati all'interno del Parco della salute sono tre: le Molinette, il Sant'Anna e il CTO, che sostanzialmente chiuderanno quando sarà pronta la nuova struttura, ad eccezione di una area relativamente piccola di quest'ultimo che conserverà posti letto per le basse complessità e le lungo-degenze. Inizialmente era previsto l'accorpamento anche del Regina Margherita, ma poco prima di Natale il consiglio regionale ha approvato lo scorporo dalla Città della Salute e dal primo gennaio è diventato un'azienda autonoma e resterà dov'è.
L'AREA DI CANTIERE
Sull'area in questione, ai piedi del grattacielo della Regione, sono in corso le bonifiche preliminari all'avvio dei cantieri. Una superficie di 127mila metri quadrati, con oltre mille posti letto complessivi, a cui dovrebbero poi aggiungersi in un secondo momento altri 10mila metri quadri a ricerca e didattica.
UN MILIARDO DI EURO
Il corso dell'intero progetto è di circa mezzo miliardo di euro, che però con gli oneri finanziari dovrebbero lievitare a quasi un miliardo: 203,5 milioni saranno messi dal pubblico, di cui 72 a copertura degli extracosti rispetto a quanto previsto dalla prima stesura del bando, e 291,3 milioni dal privato. L'opera infatti sarà realizzata grazie a un partenariato pubblico-privato. Le imprese costruiscono e poi la regione pagherà un canone annuale, che coprirà le manutenzioni e contemporaneamente riscatterà gli immobili in 25 anni. Il massimale messo a gara è di 30,6 milioni di euro. Insomma, ai privati che mettono circa 300 milioni più le manutenzioni, ne torneranno indietro in un quarto di secolo circa 750. La Regione alla fine spenderà quasi un miliardo.
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