l'editoriale
Cerca
Oltre il silenzio elettorale
07 Giugno 2024 - 18:02
Meloni come Marilyn Monroe nell’opera di AleXsandro Palombo intitolata “Pop Giorgia” e creata a Milano
E’ terminata la campagna elettorale. Perlopiù gli italiani non si erano accorti del suo inizio e non si sono accorti che ieri è terminata. Eh, signora mia, non ci sono più le campagne elettorali di una volta quando si attaccavano manifesti e striscioni e giravano le macchine con gli altoparlanti per convincere la gente al voto. C’erano gli screzi e qualche volte le battaglie tra attacchini del Pci e quelli del Msi che erano rodati attivisti non pagati, contrariamente agli altri partiti che l’ attacchinaggio dovevano farselo fare da mercenari senza passione che mai avrebbero osato ribellarsi se una macchina di missini o di compagni arrivava per “fare la colla” in qualche torretto verde e prepotentemente non faceva la coda. Altri tempi, quando i grandi leader nazionali come Berlinguer, Almirante, Craxi venivano a Torino riempivano le piazze e sapevano scaldare il cuore della gente. C’erano i partiti e la gente andava a votare.
Oggi vi sono aggregati elettorali che portano nel simbolo il nome del loro capo, anche defunto, e sempre meno gente va a votare. E all’interno di queste nuove entità politiche si addensano personaggi venuti dal nulla. Con la scomparsa dei partiti storici è venuta a mancare la mediazione che essi esercitavano con la società civile. Gli uomini e le donne che oggi popolano il panorama politico non hanno mediamente le qualità che necessitano ad una classe dirigente politica in una medio-grande nazione occidentale come l’Italia. E allora i partiti e le liste elettorali spesso assomigliano a caravanserragli rinchiusi nel ristretto dei social dove un’umanità narcolessica esercita la propria sovranità pigiando sulla tastiera. I personaggi della politica italiana, poi, sono quasi tutti, nel bene e nel male, lo specchio e il prodotto della nostra società. Metti Giuseppe Conte, con il suo look da notabile meridionale e la sua esse blesa, da personaggio in cerca di padrone a gran cerimoniere della sinistra apocalittica sull’imminenza della terza guerra mondiale e capocroupier che dà le carte anche in casa Pd. Un gran contabile che dopo lo scempio per le finanze pubbliche del reddito di cittadinanza, con sprezzo del ridicolo ipotizza, svolazzando nelle dirette social, il Reddito Universale per vivi, morti e nascituri. Ma è l’ex enfant prodige Matteo Renzi, con il suo faccione dagli autobus di mezza Italia, ad aver deluso per la sua campagna elettorale. Ci si aspettavano scintille ed invece il suo pigolìo da saputello sa ripetere solo che se verrà eletto (per sperare di superare il 4% dello sbarramento ha dovuto allearsi con la Bonino) resterà in Europa, per la gioia degli italiani, ma un po’ poco per farsi votare.
Altro personaggio interessante, litigioso ma intelligente è Calenda. Ha il difetto di Cassandra: dice e predice verità ma non viene mai creduto. Una parola buona andrebbe detta per Pinotto Fratoianni che insieme alla di lui moglie onorevole fa mezzo partito e vorrebbe dare ospitalità, anche se la casa è piccola, alla turista per caso con manganello Ilaria Salis. Nel campo del centrodestra Tajani sembra patire l’eventuale primato della Moratti e si è precipitato nel nord-ovest per rintuzzare la grave possibile evenienza. Salvini al netto delle sue roboanti sparate ha preso all’amo il generale Vannacci che piace alla gente perché parla senza peli sulla lingua, forse con i voti che porterà salverà il padano dalle vendette di Zaia e Fedriga. Restano sul proscenio le due regine della politica italiana. Quella con un vago nome straniero Elly Schlein e Giorgia Meloni detta Giorgia, divenuta quasi un’icona pop. L’una con cittadinanza americana, svizzera e italiana, l’altra strapaesana e borgatara. Una portatrice della cultura woke e con un partito diviso, con personaggi pacifisti e contro la Nato , l’altra personaggio che si è fatta strada da sola a olio e colpi di gomito. La Elly che obiettivamente non si capisce bene dove voglia portare il suo Pd con i suoi cacicchi, la Meloni che, dopo i suoi successi internazionali, dovrebbe cooptare classe dirigente attingendo anche fuori dal suo partito e mettere alla porta taluni personaggi. Al netto però dei gravi problemi che attanagliano la nostra nazione nei rispettivi ruoli di opposizione per Schlein e di governo per Meloni, queste due donne hanno dimostrato di avere talento da vendere. E’ su di loro che puntano gli italiani al di là dei rispettivi schieramenti. E’ anche grazie a loro che tanti, come il sottoscritto, torneranno dopo anni a votare.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..