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TRENT'ANNI DI PRIDE
18 Giugno 2024 - 13:41
Pisa, 1979
Siamo a New York e sono gli anni '60. L'omosessualità espressa sotto qualsiasi forma è mal tollerata. Siamo lontani dai termini che oggi (quasi) fanno parte della quotidianità: i "queer" dell'epoca sono etichettati come indecenti, i transessuali sono percepiti come un pericolo. Nessuno da loro un impiego ne una casa e il risultato è che spesso si trovano sui marciapiedi, riversi in overdose. Diffusa anche la prostituzione e le conseguenti malattie come l'Aids. Abituali le incursioni nei bar e nei club da parte della polizia, che appena intercettano un transessuale lo arrestano. Spesso di quelli arrestati il giorno dopo si vedevano le facce sui quotidiani locali. La notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 però una donna transessuale decide di rompere lo schema: il suo nome era Sylvia Rivera ed all'epoca era appena 20enne: viveva per strada da quando di anni ne aveva appena 11, abbandonata dalla famiglia. E' proprio la comunità Drag Queen cittadina a crescerla ed avviarla alla prostituzione per racimolare qualche soldo. Sylvia lancia una bottiglia di vetro addosso a un poliziotto, in segno di ribellione. Quella notte stessa scoppiò una rivolta, allo "Stonewall Inn", noto locale gay di New York. E da quella notte, dopo la rivolta di Stonewall, giugno divenne il mese dell'orgoglio LGBTQIA+.
New York, 1969
LA STONEWALL ITALIANA
Nel 1971 Angelo Pezzana, un libraio torinese fonda "Fuori!" acronimo di Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano. Torino è stata infatti la città dove è nato il primo movimento di liberazione omosessuale. L'anno dopo Pezzana ed i suoi partecipano ad un congresso internazionale di sessuologia che si tenne a Sanremo. Il tema, i comportamenti devianti della sessualità umana. Il focus è proprio sull'omosessualità. E' in quel contesto che si fanno i primi accenni alle terapie di conversione: "I gay vanno trattati secondo criteri patologizzanti e terapeutici". Un corteo spontaneo nasce per contrastare l'ideologia. Sono una quarantina di persone provenienti anche da Belgio, Olanda e Francia. E' la prima lotta omosessuale a viso aperto. Dai fatti di Sanremo diverse manifestazioni in Italia puntarono a mostrare le difficoltà degli omosessuali, che rivendicavano il diritto all'uguaglianza e alla tutela. Nel 1979 il sindaco di Torino Diego Novelli incontrò una delegazione del Fuori!, lo stesso anno a Pisa si tenne una manifestazione con 500 partecipanti.
ROMA, 1994: il primo Gay Pride
IL GAY PRIDE
Il primo evento marchiato "Pride", in italiano tradotto come orgoglio, ha invece lo scopo di creare una parata dove coloro che non rispecchiano gli standard di uomo o donna eterosessuale sfilino in una carnevalesca marcia colorata: non a caso la bandiera del Pride è un arcobaleno, a rappresentare tutte le sfumature ancora non concepite come la norma. La prima sfilata è a Roma. E' il 1994. A organizzarla, Vladimir Luxuria e Imma Battaglia. Partecipano in 10000. L'anno dopo è il turno di Bologna e nel 1996 tocca a Napoli. A Torino, la parata fa il suo esordio nel 2006: tra i presenti l'allora presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, Daniele Capezzone - ai fatti segretario dei Radicali Italiani - e Luxuria, nel frattempo divenuta deputata alla Camera del Partito della Rifondazione Comunista.Assente invece il sindaco, Sergio Chiamparino. Sfilarono in 20000 da Porta Susa a piazza Castello.
Torino, 2006
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