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La morte di Satnam Singh

Perché è ancora libero?

Il fatturato milionario, l'inchiesta giudiziaria. Per fortuna che sul dramma del caporalato c'è Oscar Farinetti con le sue soluzioni...

Perché è ancora libero?

Perché è ancora libero? Parliamo dell'uomo nella foto qui sopra, Antonello Lovato, imprenditore agricolo di Latina. Al momento accusato di omissione di soccorso e omicidio colposo per la morte di Satnam Singh, il bracciante indiano impiegato (in nero) nella sua azienda. E la domanda che facciamo va oltre le questioni tecniche, gli accertamenti di responsabilità, i codici. 

Satnam Singh è rimasto gravemente ferito lavorando nei campi: un macchinario gli ha strappato un braccio. Antonello Lovato (non da solo) l'ha preso, non è ben chiaro come abbia tamponato la ferita, e l'ha portato a casa, con quello che rimaneva dell'arto in una cassetta di plastica. Non in ospedale: a casa sua. Perché era irregolare e non voleva guai? Se vuoi violare la legge, puoi farlo anche scaricandolo davanti a un ospedale.

Se la procura mutasse l'accusa (l'omicidio colposo è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni; da due a sette anni se con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; arresto previsto solo nella fattispecie dell'omicidio stradale) contestando il dolo eventuale, potrebbe scattare un arresto anche in flagranza differita? Insomma, noi lo diciamo anche per lui e per la sua famiglia: uno che pensa che un braccio mutilato non valga la pena di una corsa in ospedale è pericoloso pure per sé! Roba da Tso, almeno.

Quanto a suo padre, titolare del gruppo di aziende di famiglia, dice che Satnam "ha fatto una leggerezza che paghiamo tutti". Incommentabile. Gli ultimi sviluppi giudiziari ci informano che l'uomo, in quanto amministratore dell'Agrilovato, è sotto inchiesta da cinque anni per caporalato. Cinque anni? Che aspettano in Procura: una confessione spontanea? L'Agrilovato Società Cooperativa Agricola, dati della Camera di Commercio alla mano, fattura (anno 2023) 1.166.105 euro. E ha solo quattro dipendenti. Un milione di euro con quattro dipendenti? E cos'è, uno studio legale? Una start up tecnologica? 

Si stima che in Italia siano oltre 230mila i lavoratori in nero vittime di caporalato. E l'impatto del business viaggia su cifre vertiginose, partendo da un minimo di 4,5 miliardi di euro. Strette di legge, tavoli di concertazione, tante buone parole non servono a sradicare il fenomeno. Per fortuna abbiamo Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly che ci spiega cosa bisognerebbe fare: intervenire sui prezzi, impedire che per tenerli bassi (e diventare competitivi) troppi sistemi produttivi vadano a speculare sul lavoro nero. "Dovremmo mangiare la metà e cibo più caro. Solo così si tutelano anche il costo del lavoro e i diritti dei lavoratori" ha detto. Ecco, dall'alto della sua esperienza di buchi di bilancio (pochi mesi fa ha ceduto la maggioranza di Eataly) ci ha svelato la ricetta magica: frutta, verdura e cibo di qualità solo in carissimi punti vendita e basterebbe che fossimo tutti benestanti. Ma ci faccia il favore... 

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