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A Palazzo Rhinoceros a Roma fino al 30 novembre

Arte Futurista in mostra: dai manifesti di Depero all’Oscar della Schiaparelli

Nel quartiere Palatino, nel cuore della Città Eterna c’è “FuturBella”. La rassegna è stata ideata e curata da Raffaele Curi per conto della Fondazione Alda Fendi

La mostra

Fino al 30 novembre a Roma

DI PAOLO PALAMA'

Nel centro di Roma, alle pendici del Palatino, in una delle zone più cariche di storia, dove si concentrano notevoli monumenti e testimonianze di epoca romana e medievale come l’arco quadrifronte di Giano, il tempio di Ercole vincitore, la chiesa di San Giorgio al Velabro, è possibile visitare gratuitamente fino al 30 novembre, “FuturBella”. Una mostra molto interessante sul futurismo, ideata e curata da Raffaele Curi per la Fondazione Alda Fendi, Esperimenti a Palazzo Rhinoceros. La proposta espositiva è particolarmente interessante perché combina l’arte futurista di Depero, e non solo, con i costumi che sono stati realizzati per il film, già Leone d’Oro a Venezia, “Povere creature” di Yorgos Lanthimos. I costumi per le scene di questo film incredibile, che racconta una storia incredibile, hanno valso il premio Oscar a Holly Waddington che si è ispirata all’estetica del futurismo per disegnare i vestiti di scena.

ALDA FENDI

La visita alla mostra è l’occasione per scoprire Palazzo Rhinoceros. Un palazzo storico di sei piani - possente come un rinoceronte - restaurato dall’archistar Jean Nouvel per Alda Fendi, che comprende gli spazi espositivi della galleria d’arte al piano terra, le venticinque residenze ai vari livelli, un ristorante e rooftop con vista panoramica sulla città eterna. La mostra si sviluppa da terra a cielo e riserva per ogni piano del palazzo una sorpresa. È un evento che amalgama la bellezza delle immagini e del materiale esposto con l’architettura che lo ospita, coinvolgendo il visitatore in una originale, immersiva, esperienza artistica. Le installazioni visive e sonore si susseguono in orizzontale ad ogni livello, e in verticale nella chiostrina interna dove vengono proiettati i manifesti pubblicitari a firma di Depero; tra i quali scopriamo che nel 1950 passò anche un rinoceronte… Si parte ovviamente con un aperitivo. Rosso brillante, frizzante, profumato e storico… l’iconica bottiglietta del Campari Soda, disegnata da Depero nel 1932, non ha bisogno di etichetta. Ha una forma geometrica semplice, è geniale, è monodose, la smerigliatura del vetro migliora la presa e comunica al tatto tutta la freschezza del “Camparino”. Seguendo le impronte del rinoceronte ci imbattiamo in una serie di grandi immagini di scena del film Povere creature. Una didascalia a tutta parete dichiara che la moda surrealista di Elsa Schiaparelli e l’estetica del futurismo sono state la fonte di ispirazione per la costumista premio Oscar. A terra vengono proiettate policrome e dinamiche forme geometriche, che creano una magica atmosfera futurista che ci accompagna nella sala accanto, dove Raffaele Curi ha realizzato un’affascinante installazione.

La sensazione di avere sopra la testa un bianco tendaggio per soffitto viene data da 60 paia di mutande d’epoca: mutande, mutandoni, culotte, stese “al sole”, uguali a quelle indossate da Emma Stone e Bella Baxter nel film ambientato all’inizio del secolo scorso. Al terzo piano sono esposte quattro grandi marionette di Depero. Sempre nell’estetica futurista, Depero si ispirò a dei personaggi con costumi geometrici e rigidi che consentivano pochi movimenti, quasi meccanici. L’evoluzione dell’idea lo portò a sostituire gli attori con le marionette per il suo spettacolo d’avanguardia: “Balli Plastici” ", messo in scena nel 1918 al Teatro dei Piccoli a Roma, a Palazzo Odescalchi. Anche la poesia futurista si ispira all’innovazione e abbandonando la prosa nostalgica, sentimentale e simbolista, passa a dei componimenti più vicini alla realtà, meno idealistici e vicini al quotidiano, come la poesia: “La fontana malata” di Aldo Palazzeschi del 1909. Il testo della poesia è sulle pareti del quarto piano e in audio con la voce di Curi. Una bellissima e intensa poesia che rifà il verso al suono dell’acqua con versi brevi, onomatopeici, con suoni bizzarri e umanizzati, rime imperfette o baciate che rompono con la tradizione poetica e si prendono gioco delle convenzioni del passato. I pattinatori di futurAlda con le magliette futurBella, futurBalla, futurBilla, futurBolla e futurBulla, fanno da cornice all’evento e rappresentano sulle loro rotelle, la metafora più autentica dello spirito del futurismo: la dinamicità. La visita alla mostra non può che finire all’ultimo piano del palazzo. Un magnifico roof bar e un ristorante elegante con terrazza panoramica vi regaleranno le affascinanti suggestioni di una vista mozzafiato del tipico skyline romano, pieno di cupole e campanili.

Paolo Palamà

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