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L'operazione

Botte e frustate ai braccianti sfruttati nei vigneti: arresti e sequestri a tre "caporali" - IL VIDEO SHOCK

Picchiavano gli africani che si ribellavano alle condizioni di lavoro nelle Langhe

Botte e frustate ai braccianti sfruttati nei vigneti: arresti e sequestri a tre "caporali"

Foto di repertorio

I braccianti lavoravano per pochi euro nelle vigne delle Langhe. E, se osavano ribellarsi, venivano presi a botte e frustate dai "caporali", stranieri pure loro. Che ora sono finiti nei guai con l'accusa di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e violazioni delle leggi sul soggiorno degli stranieri sul territorio nazionale: due di loro, di nazionalità marocchina e macedone, sono finiti agli arresti domiciliari mentre una terza, albanese, ha ricevuto il divieto temporaneo di esercitare attività professionali. Intanto è stato eseguito il sequestro preventivo di un immobile e cinque veicoli, tra auto e furgoni, tutti utilizzati dagli indagati per accompagnare i braccianti sui luoghi di lavoro.

E' il risultato dell'indagine coordinata dalla procura di Asti sullo sfruttamento di braccianti agricoli nei vigneti delle Langhe. I provvedimenti sono stati eseguiti nelle scorse ore dalla polizia di Stato di Cuneo, su ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Asti, competente per territorio).

Le indagini della squadra mobile di Cuneo sono partite, lo scorso anno, in seguito a segnalazioni da parte di associazioni dei lavoratori agricoli, in cui veniva denunciato lo sfruttamento dei braccianti che lavorano nelle vigne, in gran parte di origine africana. Nel corso dell'inchiesta sono stati accertati anche casi di violente aggressioni fisiche nei confronti dei lavoratori che protestavano per le condizioni di sfruttamento. A confermarlo, anche i video che pubblichiamo qui sotto, in cui si vedono le botte e anche le "frustate" con il tondino di ferro che viene utilizzato come sostegno per i filari. E che ha dato il nome all'operazione della polizia, intitolata "Iron Rod".

 

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