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Il caso
14 Luglio 2024 - 16:20
Continua l'emergenza carceri, con un agente che ha rischiato di perdere un occhio a Ivrea e le rivolte di Torino diventate "virali" sui social network. Merito di qualche video di fuoco passato chissà come all'esterno e pubblicato su TikTok, che ha fatto scattare subito le polemiche politiche: «È evidente che qualcuno si sente intoccabile a addirittura in grado di violare i divieti, alimentando rivolte e relativa propaganda» commenta Augusta Montaruli, senatrice di Fratelli d'Italia.
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A finire sul celebre social per ragazzi sono le rivolte al Lorusso e Cutugno, esplose venerdì pomeriggio. Quando i detenuti della settima sezione del padiglione B hanno appiccato un incendio nel locale utilizzato come barberia, poi i loro "colleghi" della sesta sezione si sono hanno fatto lo stesso. E hanno pure lanciato bombolette di gas incendiate, manici di scopa e altri oggetti verso i cancelli. Poco dopo si è scatenata una rissa alla quinta sezione, sedata dagli agenti di polizia penitenziaria. Che hanno avuto ancora il loro bel daffare, visto che tutti i detenuti ristretti al secondo piano si sono rifiutati di entrare in cella come segno di protesta.
Alla fine il bilancio della giornata è di quattro agenti intossicati e trasportati all’ospedale Maria Vittoria di Torino, dove sono stati visitati, sottoposti a terapia con ossigeno e dimessi con tre giorni di prognosi.
Le immagini della devastazione, come detto, sono finite sui social con tanto di rivendicazione: «Abbiamo deciso di rompere cessi e lavandini così facendo le celle di pernottamento non saranno più agibili e quindi dovrà intervenire l’Asl per le condizioni n cui viviamo. Dobbiamo farci sentire» rivendicano i detenuti. Che hanno scatenato polemiche: «Si ricostruiscano al più presto le responsabilità di chi ha commesso la rivolta nel carcere di Torino e di chi ha permesso che fosse possibile riprendere e diffonderla all'esterno - dichiara in una nota la vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli - Quelle immagini confermano la necessità di adottare il massimo rigore con chi commette queste violenze all'interno degli istituti detentivi, così come prevede la norma contenuta nel pacchetto sicurezza. Davanti alla prepotenza, peraltro organizzata, lo Stato si dimostri ancora una volta più forte di chi vuole vantarsi su TikTok per rimarcare appartenenze a organizzazioni e per tentare un ricatto che non trova e né troverà alcun cedimento».
Alle 17 di ieri, intanto, non sono mancati problemi neanche al carcere di Ivrea: a quanto risulta, un detenuto è stato accompagnato in ospedale per una visita medica e, al ritorno, ha preso a pugni l’agente di polizia penitenziaria di servizio. E gli ha spaccato il sopracciglio: se gli altri poliziotti non fossero intervenuti o se il colpo fosse stato qualche centimetro più in là, avrebbe rischiato di perdere un occhio.
Il sindacato Osapp, che ha reso noto l'accaduto, ricorda che la casa circondariale di Ivrea è senza un comandante di reparto titolare da anni: Ormai non abbiamo più parole per commentare tanta gratuita violenza in danno del personale di polizia penitenziaria in servizio negli istituti di pena italiani - dichiara il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci - È necessario e urgente dichiarare lo stato di emergenza delle carceri italiane. Basta slogan, servono fatti concreti che finora non abbiamo mai visto. E intanto, a rimetterci, è solo la oolizia penitenziaria totalmente abbandonata a se stessa»
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