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L'emergenza

Bombolette incendiate contro gli agenti del carcere: quattro intossicati in ospedale

Ancora risse e proteste all'istituto delle Vallette. Il sindacato: «Siamo allo sfascio»

vigili del fuoco-giornale

Foto di repertorio

Ancora proteste e pericoli nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino: nel tardo pomeriggio di ieri i detenuti della settima sezione del padiglione B hanno appiccato un incendio nel locale utilizzato come barberia, poi i loro "colleghi" della sesta sezione si sono hanno fatto lo stesso. E hanno pure lanciato bombolette di gas incendiate, manici di scopa e altri oggetti verso i cancelli. 

Poco dopo si è scatenata una rissa alla quinta sezione, sedata dagli agenti di polizia penitenziaria. Che hanno avuto ancora il loro bel daffare, visto che tutti i detenuti ristretti al secondo piano si sono rifiutati di entrare in cella come segno di protesta.

Alla fine il bilancio della giornata è di quattro agenti intossicati e trasportati all’ospedale Maria Vittoria di Torino, dove sono stati visitati, sottoposti a terapia con ossigeno e dimessi con tre giorni di prognosi alle 2,30 circa di oggi.

Dichiara Leo Beneduci, segretario Generale Osapp: «La situazione è esplosiva in tutte le carceri italiane, da Viterbo a Cuneo, passando per Trieste, Vercelli, Aosta e Torino. Stiamo assistendo allo sfascio del sistema penitenziario e al totale fallimento dei protocolli operativi tanto decantati dal sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro. L’unica via d’uscita è inviare i gruppi speciali per ripristinare ordine e sicurezza in detti istituti, oltre a dichiarare lo stato di emergenza nazionale delle carceri».

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