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I MALI DELLA SANITà
23 Luglio 2024 - 06:00
Il dramma è nei numeri. Oltre 15mila anziani non autosufficienti rischiano di restare fuori dalle Rsa del Piemonte senza la compartecipazione alla quota sanitaria del ricovero da parte delle Asl. Trovandosi, così, costretti a pagare circa 3mila euro al mese di retta privata. È la denuncia che tornano a lanciare la Fondazione Promozione Sociale e il Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di base in occasione della seduta di insediamento del Consiglio della Regione fuori dalle Ogr, chiedendo al governatore Cirio e all’assessore Marrone di riprendere subito il confronto sul “piano sociosanitario” del Piemonte.
«Serve confronto»
«La situazione di negazione delle cure per gli anziani malati non autosufficienti è di emergenza sociale e va affrontata subito. Più di 15mila anziani malati piemontesi non hanno alcun riconoscimento della loro condizione di gravissima malattia: le Asl negano loro la quota sanitaria del ricovero in Rsa costringendoli a pagare rette private di oltre 3mila euro al mese» spiegano da Fps e Csa. Cosa chiedono? «Che sia applicata la legge nazionale e che le Asl riconoscano loro il 50% della retta totale: non si tratta di ricoveri gratuiti i malati devono comunque versare il 50%, salvo intervento comunale. Ma si tratta di cifre sostenibili, mentre l’intera retta a carico loro li precipita in situazione di impoverimento». A Cirio all’assessore alla Sanità, Riboldi, poi, '«chiediamo un tavolo tra Regione e territorio per riscrivere le delibere regionali sui Livelli essenziali di assistenza, un luogo di confronto permanente con attività e scadenze pianificate, aperto a istituzioni e forze sociali, associazioni di rappresentanza dell’utenza comprese».
Quando i conti non tornano
I conti, almeno sul fronte delle Residenze socio assistenziali, li hanno già fatti. «La spesa corrente per la sanità del Piemonte amnonta a 9,9 miliardi di euro nel Bilancio 2023 secondo l’approvazione della parifica della Corte dei Conti. Prendendo come valore di riferimento gli oltre 30mila posti letto Rsa accreditati attualmente dalla Regione e un costo medio di 1.1.00 euro al mese per la quota sanitaria, la copertura dellintero “stock” di posti con quote sanitarie cuberebbe sul bilancio 540 milioni di euro: il 5%. Che sono il doppio delle attualirisorse stanziate. La spesa per coprire l’intera residenzialità sociosanitaria per la presa in carico dei malati non autosufficienti sarebbe di fatto residuale rispetto al bilancio complessivo. Per un'esigenza che viene riconosciuta come l’emergenza sanitaria e sociale del secolo non si tratta di appena un euro su venti del bilancio sanitario».
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