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Soldi & Salute

Medici e infermieri a gettone, ecco quanto ci costano davvero: i conti Asl per Asl

La Corte dei Conti sul bilancio della Regione Piemonte ammette: "I camici bianchi fuggono dall'impiego pubblico". E spuntano gli appalti alle coop

Cento milioni all’anno: ecco quanto paghiamo i “gettonisti” in sanità

Conti in ordine, anche questa volta, ma non senza qualche «osservazione». A partire dalla sanità che resta la voce di spesa più complessa nel bilancio della Regione Piemonte. In particolare di fronte alle difficoltà delle Asl nel far quadrare i conti previsionali, ogni anno, specie di fronte a una spesa per medici e infermieri “gettonisti” che, solo negli ultimi trentasei mesi, risulta praticamente raddoppiata.

Si passa infatti dai 50 milioni di euro del 2021 agli oltre 100 milioni di euro del 2023. Negli ultimi tre anni, la spesa della Regione Piemonte per servizi medici e infermieristici appaltati all’esterno è infatti aumentata in modo significativo. Secondo quanto rendicontato dalle stesse Aziende sanitarie e ospedaliere, nel 2021 la spesa totale era di circa 51,3 milioni di euro, salita a 76,6 milioni di euro nel 2022, per poi raggiungere 100,1 milioni di euro l’anno passato. Un aumento del 95% a voler essere precisi.


Analizzando le voci di spesa si notano parecchie differenze tra le varie Asl e Aso. L’Asl Città di Torino ha visto un aumento particolarmente marcato, con i costi che sono passati da 6,7 milioni di euro nel 2021 a oltre 18 milioni di euro nel 2023. Anche l’Asl del Vco ha registrato un incremento significativo, passando da 3,8 milioni di euro a 14,6 milioni di euro nello stesso periodo. L’Asl AL ha seguito una traiettoria simile, con costi che sono aumentati da 8 milioni di euro nel 2021 a oltre 15 milioni di euro nel 2023. Altre aziende sanitarie hanno mostrato aumenti meno drammatici ma comunque rilevanti.

L’Asl To 4 è passata da 4,8 milioni di euro nel 2021 a 8,7 milioni di euro nel 2023. L’Asl di Biella, poi, ha visto i suoi costi aumentare da 101.000 euro a oltre 1,5 milioni di euro: praticamente un aumento del 1.000%. L’Asl di Novara, poi, ha registrato un incremento da 364mila euro a quasi 1,7 milioni di euro. In contrasto, invece, l’Asl Cuneo 2 ha visto una leggera diminuzione dei costi, passando da 1,9 milioni di euro nel 2021 a 1,5 milioni di euro nel 2023. Anche l’Aso Città della Salute di Torino ha registrato una lieve diminuzione, con i costi che sono passati da 5,9 milioni di euro a 5,3 milioni di euro.

Cifre che evidenziano, comunque, una crescente dipendenza del nostro sistema sanitario pubblico ai servizi appaltati e ai cosiddetti “gettonisti” per sopperire alla carenza di personale interno, con implicazioni importanti per la gestione delle risorse sanitarie della Regione che, nonostante la complessità della situazione, ha adottato misure per ridurre la dipendenza da questi servizi, implementando strategie per attrarre e mantenere il personale sanitario, ma la voce di spesa per i servizi esterni rimane rilevante.

Come ha rilevato il presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti Antonio Attanasio «il fenomeno dei gettonisti si è diffuso anche a causa del maggior compenso riconosciuto loro, il che ha spinto molti medici ad abbandonare il lavoro pubblico». Secondo i giudici contabili, infatti, questa spesa sanitaria «non è soggetta ai vincoli del costo del personale ed il massivo ricorso a tale strumento potrebbe configurarsi come un’elusione della normativa in materia di contenimento del costo del personale». Contraltare del fenomeno è anche la “qualità del servizio” percepita dai pazienti dal momento che la scelta dei professionisti da impiegare non è di pertinenza delle Asl ma «ricade sulle cooperative».

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