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il reportage

Odissea per la Liguria: «Ore sotto sequestro su un carro bestiame»

Un vero e proprio viaggio incubo sul treno tra Torino e Finale Ligure per le vacanze

I passeggeri costretti a stare in piedi sul treno per il mare

I passeggeri costretti a stare in piedi sul treno per il mare

«Siamo su un carro bestiame, altro che giornata al mare». Il risentimento legittimo di chi si lamenta dei collegamenti ferroviari tra Torino e Finale Ligure, nella fattispecie, somiglia a un crescendo di rabbia pronto ad esplodere da un momento all’altro. «E dire che alla partenza hanno controllato a tutti il biglietto, c’erano anche molti disabili a bordo ed è una vergogna» testimonia Federica Fulco che, nel corso del viaggio da incubo per raggiungere il mare, ha raccolto le testimonianze di chi era a bordo con lei sul «solito convoglio» verso la Riviera più amata dai piemontesi.

E il racconto è da incubo. «Stamattina ho preso il treno delle 8.25 da Torino a Ventimiglia. Andava già molto lento dalla partenza, se non che, poi, si è fermato a Fossano perché “sovraffollato” ed è stata questa la prima motivazione del ritardo che stavamo accumulando» racconta Fulco. «A Fossano, appunto, ci fermiamo e ci dicono di scendere nel caso volessimo raggiungere le principali località della Liguria, perché, su un altro binario c’era un treno che ci avrebbe permesso di proseguire comunque. Ed è stato proposto anche quelli che viaggiavano in direzione Savona, benché, già sapessero che sarebbe stato un po’ più complicato anche per loro. Dopo una cinquantina di minuti finalmente ripartiamo, il treno continua per tutto il tragitto ad essere comunque pieno, sovraffollato» raccontano altri passeggeri. «Alcune carrozze avevano l’aria condizionata, altre no. C’erano anche molti invalidi, tra l’altro anche con sedia a rotelle, tutti molto arrabbiati perché comunque il biglietto l’abbiamo pagato e per di più a Torino Porta Nuova c’erano gli assistenti alla clientela che controllavano chi avesse il biglietto o meno, quindi, a bordo erano tutti in regola per forza di cose». Insomma, la solita storia. «Quello che denunciamo da anni» chiosa Fulco. «Carrozze strapiene, treni in ritardo e tutto ciò che concerne. Ma si rendono conto che il treno è l’unica alternativa all’autostrada, bloccata da cantieri continui specie in estate». Poco spazio alle speranze, dunque. «Dovremmo forse imparare a viaggiare come bestie stipate in questi convogli? È normale? Passa soltanto la voglia di andare al mare, altro che spiaggia e riposo».

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