Tutto è pronto per il Palio di Asti: domenica 1 settembre, in piazza Alfieri, si terrà il compleanno numero 749 del palio più antico d'Italia, che dal lontano 1275 attira migliaia di persone da tutto il mondo, confermandosi come uno degli eventi più attesi.
«È la settimana più bella dell'anno», commenta il sindaco Maurizio Rasero, ex storico rettore del Rione Tanaro. «Questi sono i giorni in cui anche chi è lontano torna al suo comitato per condividere i preparativi e l'attesa». Una grande festa medievale che quest’anno torna a coinvolgere 21 partecipanti tra Rioni, Borghi e Comuni di Asti e dintorni.
L'edizione 2024 si preannuncia come sempre combattuta, per le accese rivalità che si sfideranno sulla terra della piazza. Ormai dal 2018 il Palio è stato anticipato dalla terza domenica del mese alla prima. «Il Palio, nella sua storia secolare, ha cambiato più volte la data: si è corso a maggio, a marzo, e la sua prima volta, documentata dal cronista dell’epoca Guglielmo Ventura nel 1275, nel giorno di San Lorenzo, cioè il 10 agosto», risponde il sindaco. La scelta è inoltre strategica. Secondo Rasero la prima domenica di settembre è la data ideale per programmare i vari eventi della settimana, tra cui cene propiziatorie, con famiglie non ancora a pieno ritmo sul lavoro e ragazzi non ancora impegnati a scuola.
Una nota di riguardo anche al tema sicurezza
«Stiamo lavorando incessantemente per migliorare sempre più la visibilità delle tribune e apportare ulteriori innovazioni tecniche alla pista nel segno della sicurezza dei cavalli, dei fantini e degli spettatori. Il nostro obiettivo è rendere la manifestazione sempre più moderna e organizzata. Già lo scorso anno era stato effettuato un intervento di spostamento dello steccato interno della pista (garantendo le distanze dai corpi esterni previste da Normativa) unitamente all’installazione di supporti flessibili capaci di assorbire gli eventuali urti. Questa operazione ha consentito l'ottenimento della certificazione di idoneità della pista da parte del Ministero dell'Agricoltura. Quest’anno, quale ulteriore miglioria tecnica, al posto delle protezioni in paglia posizionate sullo steccato esterno è stata prevista la realizzazione di una piccola scarpata in terra. Crediamo che questa struttura sia più sicura per i fantini, rispondendo a una specifica loro richiesta», commenta l'Assessore al turismo e al Palio Riccardo Origlia.
Un'attenzione che tutela anche i cavalli
«Dal punto di vista tecnico, relativamente alla corsa, abbiamo riservato sempre più attenzione alla tutela del benessere degli animali», commenta Gianbattista Filippone, Capitano del Palio. «Fermo restando tutte le procedure già in atto per la verifica della salute dei cavalli, abbiamo condiviso con la Commissione Tecnica e la Commissione Veterinaria un calendario di prove del venerdì con ingresso diversificato sulla base dell’estrazione delle batterie in modo da ottimizzare i tempi di permanenza degli animali nell’impianto. Ho predisposto diverse squadre di interfaccia con l’Ufficio Manifestazioni formate dai componenti del Gruppo del Capitano che si turneranno alle visite, sulla pista durante la stesura e alle prove tecniche, in modo da avere sempre contezza di tutto».
Il Programma
Il Palio di Asti non si consuma nella sola corsa domenicale, ma anima praticamente l'intera settimana. Al giovedì si parte infatti con la presentazione pubblica dei 21 fantini e con l’estrazione a sorte delle batterie. E sempre dal giovedì e fino al sabato c'è il tradizionale e variopinto mercatino del Palio con la presenza delle bancarelle di tutti i comitati dei Borghi, Rioni e Comuni partecipanti.
Sabato 31 agosto vedrà nel pomeriggio nel centro storico il corteo dei bambini a cui partecipano 1000 piccoli figuranti dai 5 ai 15 anni in costume medievale e, successivamente, nella pista di piazza Alfieri, la Prova della Vigilia dei cavalli e fantini.
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Per assistere in tribuna alle prove della Vigilia è possibile acquistare il biglietto al costo di 5 euro presso la biglietteria del Palio in via L. Grando angolo piazzetta Italia. In serata sono invece in programma le cene propiziatorie con le loro lunghissime tavolate collocate nelle vie e nelle piazze della città e dei dintorni, pronte ad offrire piatti della tradizione piemontese e menù che ripropongono ricette e sapori medievali.
Infine domenica, immancabili da tradizione, la cerimonia della benedizione dei cavalli dei fantini, che precede l'esibizione degli sbandieratori dell'A.S.T.A. Circa 80 atleti che con le bandiere ed il ritmo dei tamburi e delle chiarine annuncia l’inizio della “Festa”. E poi, come dimenticare l’affascinante corteo storico del Palio, il più grande d’Italia, con 1200 figuranti, realizzato con filologia storica e dovizia di particolari.
Dalle ore 16, il via alla corsa: le tre batterie e, a seguire, la finale.
Gli sfidanti
A contendersi il Drappo, una coppia formata da fantino e cavallo per ogni Comune, Borgo o Rione in gara. Tra i favoriti spunta il nome di Stefano Piras, per San Damiano. La seconda posizione nella corsa dell'anno scorso sarà sicuramente un motivo per dare il massimo e tentare di strappare la vittoria alla temuta Santa Maria Nuova. In sua rappresentanza si riconferma Federico Arri, conosciuto anche come "Ares": vincitore del Palio 2023 come unico astigiano in corsa, tenta il bis nuovamente con l'amica fedele dal manto cuore, Ambra da Clodia. Squadra che vince non si cambia. Ma anche quella che non vince. Molti nomi non sono nuovi, diversi corridori 2023, infatti, si ripropongono anche quest'anno: Santa Caterina, San Pietro, San Lazzaro e Baldichieri, per citarne qualcuno. Una "new entry" tra le griglie, ma non per questo meno temuta tra le griglie, Carlo Sanna: dopo la grande prestazione a Siena, si presenta a gareggiare nel Rione San Silvestro.
Particolarmente sentita, invece, l'assenza di Dino Pes, vincitore del Palio di Siena appena concluso è stato squalificato. Sostituito da Silvano Mulas, che porterà la compagna di "Velluto", Borghesia, per Cattedrale. L'assenza in gara di Pes, uno dei fantini più talentuosi, rimette in gioco tutto, gettando una grande ombra di mistero sul vincitore 2024.
I FANTINI IN GARA
Mattia Chiavassa - Baldichieri
Stefano Piras - San Damiano
Francesco Caria - Castell'Alfero
Michel Putzu - Nizza Monferrato
Massimo Columbu - CanellI
Antonio Francesco Mula - Moncalvo
Fabio Ferrero - Montechiaro
Carlo Sanna - San Silvestro
Marco Bitti - San Pietro
Andrea Coghe - San Paolo
Federico Arri - Santa Maria Nuova
Giuseppe Zedde - San Lazzaro
Alessio Giannetti - Viatosto
Federico Guglielm i - 3T (Tanaro, Trincere, Torrazzo)
Valter Pusceddu - San Secondo
Adrian Topalli - Santa Caterina
Gavino Sanna - San Martino San Rocco
Giovanni Atzeni - Don Bosco
Silvano Mulas - Cattedrale
Antonio Siri - Torretta
Alessandro Cerosimo - San Marzanotto
Il drappo
Per questa edizione il Maestro del Palio è il pavese Stefano Bressani. Classe 1973, l’artista è l’ideatore di una tecnica innovativa che si basa sull’utilizzo di stoffe e tessuti tecnici con cui creare le sue sculture. Bressani, riconosciuto come artista innovativo contemporaneo di livello internazionale e definito “Artista delle Stoffe”, ha realizzato due Drappi coloratissimi dove è evidente la sua cifra stilistica, ripresa anche nell’aggiunta al Palio di bottoni che rimandano all’idea, sempre presente nelle sue opere, di riciclo e di sartoria artigiana. L’immagine del Drappo è idealmente divisa in 3 scene principali: la Natura, il Territorio e il Divino.
Molto più di un weekend
Nella settimana del Palio tutti i comitati propongono le più svariate attività: dalle visite al Museo del Palio (aperto tutti i giorni, fino al 30 settembre, dalle 15 alle 18), a quelle nelle scuderie. Giorgia Mancone, presidente del Collegio dei Rettori, formula anche un augurio: «Quello di godere tutti della bellezza e dell'unicità del nostro Palio, vivendo le proposte dei nostri comitati, partecipando alla presentazione dei fantini, al mercatino, al suo imponente corteo storico».
Una grande festa che non si ferma: se il Palio la fa da padrona nel primo fine settimana, il secondo i visitatori avranno la possibilità di assaporare le prelibatezze presentate al Festival delle Sagre Astigiane. «Un ristorante a cielo aperto, definito come il più grande d'Italia, in cui 28 Pro Loco cucinano il meglio della tradizione culinaria piemontese», racconta l'assessore Origlia.
L'assessore Riccardo Origlia
Molto attesa anche la rievocazione storica: una sfilata che riporta i tempi che furono, presentando uno spaccato della vita contadina di fine Ottocento e inizio Novecento.
Tutti gli occhi puntati
Il Palio è tradizione, storia, cultura ma anche una grande occasione di turismo per la città di Asti. Si percepisce che c'è un incremento sensibile di presenze, anche straniere. «Stiamo andando verso un sold out della manifestazione. Tutta la città viene coinvolta e vive nella tradizione: anche le vie del corteo storico solitamente si riempiono di gente», afferma con entusiasmo Origlia.
Un Palio dal respiro sempre più nazionale e internazionale che quest'anno conta due dirette televisive visibili in tutta Italia, su Rai 3 e sul canale 68 con la produzione di GRP Vera Tv, e che si prepara ad accogliere un ospite speciale: lo Chef Antonino Cannavacciuolo.
Insomma, ci si prepara a vivere un turbinio di emozioni, soprattutto con la corsa, che porterà al vincitore porterà in trionfo il tanto sognato Drappo. «Prevedere il Palio è impossibile.», dice l'assessore Origlia. «Certo ci sono alcuni Borghi e alcuni Rioni che hanno le carte in regola. A fare la differenza è l'accoppiata fantino e cavallo. Ma fare una previsione non si può. Che posso dire... che vinca il migliore».