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LA STORIA
03 Settembre 2024 - 15:15
Un intervento chirurgico straordinario e innovativo ha salvato la vita di Hoza, un uomo di 51 anni, a cui in aprile era stata diagnosticata una massa tumorale di 10x10 centimetri situata in una posizione critica tra cuore, aorta e polmone destro. La massa aveva origine dal timo, una ghiandola situata sopra il cuore, e stava causando gravi sintomi tra cui un peso sul petto e mancanza di fiato. Grazie alla professionalità e all’innovazione tecnologica dell’équipe dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, l'uomo è stato sottoposto a un intervento chirurgico di alta precisione che ha permesso la rimozione completa del tumore senza necessità di ampie incisioni. Hoza, un camionista di origine rumena, oggi sta bene: "Mi sento sempre meglio. Quando mi è stato diagnosticato il tumore ero abbastanza sereno, ho fiducia nella ricerca e nella sanità italiana" ha raccontato al telefono. Sua moglie, Ramona era decisamente più spaventata.
L’operazione, eseguita con una tecnica robotica mini-invasiva, rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia toracica. "L'intervento chirurgico è stato eseguito con tecnica mini-invasiva robotica utilizzando un accesso innovativo finora mai utilizzato in Italia, con tre piccole incisioni di pochi millimetri a livello addominale", hanno spiegato i medici della Città della Salute.
Il dottor Paraskevas Lyberis, che ha guidato l’intervento insieme ai dottori Francesco Guerrera e Filippo Terrando della Chirurgia Toracica, e al dottor Simone Arolfo della Chirurgia Generale universitaria, ha descritto la procedura in dettaglio: "Mediante un accesso sotto lo sterno e due piccole incisioni sotto le coste di circa 8 mm, una a destra e una a sinistra, l’équipe chirurgica ha potuto asportare la voluminosa massa tumorale. La sfida era riuscire a rimuovere l’intera lesione senza dover effettuare alcun taglio maggiore sul torace".
Il metodo utilizzato, oltre ad essere meno invasivo, si distingue per un approccio innovativo che riduce notevolmente il dolore post-operatorio e accelera i tempi di recupero del paziente. "L’incisione a livello addominale sopra il diaframma è ancora meno invasiva e meno dolorosa rispetto all’accesso standard a livello toracico", ha aggiunto Lyberis, sottolineando come questa tecnica permetta di affrontare anche tumori di notevoli dimensioni in modo sicuro e preciso, senza compromettere organi vitali come cuore e polmoni.
L’operazione ha richiesto il supporto di un team multidisciplinare, comprendente anche l’anestesista dottor Alessandro Buttiglieri e il personale infermieristico della sala robotica. Grazie a questa sinergia, l’uomo è stato dimesso dopo appena uno o due giorni di ricovero, con un controllo del dolore ottimale. "La possibilità di impiegare nuovi accessi chirurgici garantisce un dolore sempre minore per i pazienti, senza compromettere la sicurezza e l’efficacia dell’intervento", ha specificato Lyberis. "Quando Hoza si è svegliato ho voluto baciare le mani degli uomini che lo hanno operato. Gli hanno salvato vita. I dottori dovrebbero percepire gli stipendi dei calciatori. Mani di angeli." ha concluso commossa Ramona-
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