Cerca

LA STORIA

I campioni della Juventus scendono in campo per Kayo, il baby calciatore morto a 14 anni

La salma è ritornata in Italia dopo l'avvio di una raccolta fondi. Fissata la data dei funerali

I campioni della Juventus scendono in campo per Kayo, il baby calciatore morto a 14 anni

Il capitano della Juventus, Danilo, ha donato una maglietta autografata. Ma hanno partecipato alla raccolta fondi anche altri campioni come Bremer, amici e conoscenti, la Mappanese, la chiesa evangelica Admariana e la casa funeraria di Leini. Così la salma di Kayo Mesquita Sousa è arrivata in Italia e venerdì si potrà celebrare il funerale del calciatore 14enne, morto il 29 agosto in un incidente stradale in Spagna: «Ringrazio tutti per la solidarietà e l’aiuto» prova a farsi forza papà Raphael, che il giorno dopo l’incidente era volato a Valencia per stare vicini agli altri tre figli e all’ex moglie Adna.

Adesso l’intera famiglia è rientrata a Torino: «I bambini si stanno riprendendo» pensa positivo il padre di Kayo. Che taglia corto sulla dinamica dell’incidente che gli ha portato via il suo primogenito, anche perché è in corso un’indagine da parte delle autorità spagnole: «Non ho chiesto molto, in questo momento era importante dare forza ai ragazzi e risolvere il problema di Kayo». Cioè il ritorno della salma in Italia, un trasporto molto costoso per cui la Mappanese ha avviato una raccolta fondi che ha messo insieme oltre 4mila euro, coinvolgendo tante persone comuni, i calciatori della Juventus Danilo e Bremer, la chiesa Admariana di via Principessa Clotilde, a Torino. Ed è stato proprio il pastore, Valdomiro Patricio, a fare da tramite e ad aiutare la famiglia: «Abbiamo sospeso le donazioni perché non erano più necessarie - spiega il sacerdote - E i cimeli dei campioni saranno sorteggiati tra tutti quelli che hanno dato una mano».


Così, alle 15.30 di venerdì, la casa funeraria di Leini ospiterà il funerale del 14enne (via Caselle 69, in questi giorni è possibile dare un ultimo saluto tra le 8.30 e le 18.30). Ci saranno sicuramente i compagni di squadra della Mappanese: «Kayo era un pezzo di pane, un bravo ragazzo con la passione per il calcio - lo ricorda il papà - Gli avevo scattato io quella foto con la coppa e gli avevo regalato io la maglia del Milan di Kakà: sognava di diventare un campione e cambiare la nostra vita».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.