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IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Tra precariato e Ius Scholae, suona la prima campanella per 493mila studenti

Si torna in classe con i soliti problemi, ma tiene banco la politica. Per un disabile su cinque manca personale specializzato

Tra precariaro e Ius Scholae, suona la prima campanella per 493mila studenti in Piemonte

La prima campanella in Piemonte è suonata all’insegna dell’integrazione e della solita precarietà per 493mila studenti tornati dietro i banchi di scuola dopo un’estate che ha visto al centro dello scontro politico lo Ius Scholae. Non sembra un caso, dunque, che alla “Cesare Battisti” di Borgo San Paolo, l’arrivo del governatore Cirio e del sindaco Lo Russo sia accolto dalla “hit” di Ghali, “Casa mia”, cantata dai bimbi delle elementari.

Ius scholae?
«Oggi è il primo giorno di scuola, non mischiamo sempre la politica con tutto il resto» esordisce Cirio.«Ma sotto questo profilo il tema dello Ius Scholae è importante, me ne sono occupato come vicesegretario di Forza Italia, per cui, ribadisco: io sono contrario allo Ius Solii e lo sarò sempre, perché prevede la cittadinanza attraverso una situazione di fatto. Noi crediamo che la cittadinanza italiana debba essere data al termine di un processo di integrazione e la scuola possa esserne il vero inizio cosicchè a 16 anni, completati gli studi con successo, possa chiedere di essere cittadino italiano».

Insomma, nessuna sponda al Pd o all’ordine del giorno presentato da Gianna Pentenero in Regione, su cui Cirio non si pronuncia. «La scuola costa e questo può essere un modo per fare rientrare gli investimenti fatti sulla scuola pubblica attraverso quei bambini che diventano, poi, cittadini italiani» puntualizza il governatore, con una ammonizione: «Nessuno ritenga di ricavare ragionamenti politici diversi da quanto ho detto». Lo Russo, dal canto suo, incassa soddisfatto. «Io spero davvero che ci possa aprire una discussione» commenta, convinto che nulla vieti «eventuali maggioranze variabili» e «penso davvero che se, come appare, uno dei partiti dell'attuale maggioranza di governo decide di fare una cosa nell'interesse, non di un'unità di coalizione, ma nell'interesse del Paese, io penso e spero che in Parlamento si possano trovare i numeri».

Istruzione precaria
Il dibattito politico, però, non nasconde le problematiche ormai incancrenite della scuola. Dal calo demografico che con circa 5.500 nuovi iscritti in meno, solo quest’anno, sta alla base dell’accorpamento coatto delle classi, appena 12 in meno rispetto a dodici mesi fa, spesso, in barba alla continuità didattica che investe, soprattutto, gli allievi più fragili. A fronte di una copertura del 98% delle cattedre attraverso le supplenze, gli educatori specializzati per il sostegno agli studenti con difficolta arrivano appena al 18%. Senza dimenticare l’edilizia scolastica o il “caro scuola” sempre più gravoso per i bilanci famigliari. «Io due figli e le posso garantire che, quest’anno, abbiamo fatto molta fatica, più di quello passato» conferma Giovanna, poco prima di emozionarsi lasciando la mano della sua Miriam all’ingresso della scuola media “Pola” di Lucento. «La politica a questo dovrebbe pensare, ad aiutare le famiglie a fare studiare i figli» chiosa nonno Nicola, dopo aver baciato sulla fronte la piccola Clara. «Era così preoccupata stamattina...».

I guai dietro la cattedra
Guardando agli insegnanti, poi, sono almeno 14mila le cattedre ancora scoperte secondo il ministero dell’Istruzione che, per tamponare l’emorragia, ha autorizzato l’assunzione a tempo indeterminato solo di 4mila docenti precari. Quanto all’edilizia scolastica, invece, Regione Piemonte ha investito oltre 600mila euro per gli interventi di mantenimento più urgenti specie nei piccoli centri. Accorpando plessi scolasti in provincia e in montagna dove il governatore Alberto Cirio ha voluto condurre personalmente un sopralluogo in località Mattie dopo i pensati esiti dell’ultima alluvione.


La scuola in Piemonte
Guardando soltanto ai numeri, come si è detto, Il nuovo anno scolastico in Piemonte è ufficialmente iniziato per 493.933 studenti, segnando una riduzione di 5.876 allievi rispetto all'anno precedente. Di questi, il 4,3% sono alunni con disabilità in progressivo aumento anno dopo anno a fronte di una carenza di personale specializzato del 72%. Sono 50.191, invece, gli alunni iscritti nelle 673 scuole paritarie mentre le scuole statali sono 532. Sette in meno rispetto all’anno precedente, a causa della chiusura di alcune sedi per mancanza di iscritti. Il numero complessivo di classi è sceso a 25.383 rispetto alle 25.401 dell'anno scorso. La riduzione ha riguardato tutti gli ordini scolastici, tranne le scuole secondarie di secondo grado, che hanno registrato un lieve aumento di 66 classi.

Crescono soltanto i licei
L'incremento nelle secondarie di secondo grado è stato distribuito tra i licei, che hanno visto un aumento di 34 classi, gli istituti tecnici (+9) e gli istituti professionali (+23). In queste scuole, il numero medio di alunni per classe è di 22 nei licei, 21 negli istituti tecnici e 19 negli istituti professionali. Sul fronte del personale, nelle istituzioni scolastiche del Piemonte lavorano 429 dirigenti scolastici, di cui 103 incaricati con funzioni di reggenza. Per l’anno scolastico in corso, sono stati assegnati 66.702 posti di insegnamento, suddivisi tra 48.058 posti comuni e 18.644 di sostegno. Le immissioni in ruolo del personale docente sono state pari a 3.147 unità, di cui 1.061 su posti di sostegno. Inoltre, sono state effettuate 847 immissioni in ruolo per il personale Ata. L’avvio del nuovo anno scolastico riflette così un quadro in evoluzione, con una leggera contrazione nel numero di alunni e classi, ma un incremento nelle scuole secondarie di secondo grado. Anche il personale scolastico è stato potenziato, con particolare attenzione ai posti di sostegno. Un sistema scolastico “in adattamento” per rispondere come riesce alle nuove e vecchie esigenze della popolazione studentesca.

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