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IL CASO
17 Settembre 2024 - 11:30
L’effetto per l’assessore Gian Luca Vignale è già evidente, «sono state ultimate le opere di raccordo con il resto del quartiere, come la passerella» e «l’effetto sul valore degli immobili, possiamo dire, sarebbe cresciuto oltre il 10%». Non resta, dunque, che mettere a frutto l’opera attesa per oltre trent’anni grazie a cui la Regione Piemonte andrà a risparmiare fino a 18 milioni di euro d’affitto per altri immobili. Impiegando il proprio Grattacielo anche per altri scopi, meno istituzionali, che siamo grandi convegni, saloni e fiere ma, non meno importanti, matrimoni e celebrazioni.
Nuovi appuntamenti
A confermare l’intenzione di farla diventare «la casa dei piemontesi» è l’assessore al Patrimonio, Gian Luca Vignale, che ha guidato il sopralluogo dei consiglieri della Prima Commissione presieduta da Roberto Ravello. Le “grane” le sottolinea l’opposizione. La consigliera Monica Canalis del Pd, che aveva chiesto la visita della Prima Commissione, ha ricordato «i problema riguardano l’aria e l’acqua potabile, senza dimenticare le difformità di temperatura tra un piano e l’altro». Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle ha segnalato, invece, la presenza di reti da cantiere «per il rischio di cedimento di una vetrata sull’area “reception” in cui lavorano diversi dipendenti». Daniele Valle del Pd, poi, ha chiesto «chiarimenti sul collaudo e sull’attestazione di conformità delle opere in progetto».
Vecchie grane
I funzionari di Giunta hanno risposto che «l’agibilità per la torre e per le altre parti occupate dai dipendenti era stata ottenuta prima dell’ingresso degli stessi, mentre la struttura denominata “farfalla”, che è ancora vuota, l’ha ottenuta soltanto in queste settimane». Vignale ha aggiunto che «stiamo lavorando per completare la procedura di collaudo definitivo entro fine novembre, come è necessario. Gli uffici devono analizzare oltre 35mila file ed è un’operazione molto onerosa». L’assessore Vignale, in conclusione, ha ricordato il grande impatto positivo della struttura per tutto il quartiere, appunto, «dove il valore degli immobili è mediamente cresciuto del 10% e ha sottolineato come sia evidente che in un palazzo così grande, oltretutto fermo dieci anni prima di poter essere utilizzato, ci possano essere alcune riparazioni da effettuare».
Sull’annosa questione delle vetrate, ha rassicurato la Commissione, dicendo che «tutte le prove di sicurezza svolte danno ampie garanzie. Ora si sta lavorando per il “welfare” dei dipendenti, con il progetto di una palestra, di un asilo nido, di un bar che vada ad aggiungersi alla mensa. Quanto al centro congressi, si sta pensando di affidarlo in gestione, affinché possa essere affittato per convegni e manifestazioni». In generale, insomma, «intendiamo aprire quanto possibile il palazzo alla cittadinanza, in modo che sia vissuto dalla città e dal quartiere».
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