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Un orso avvistato in Piemonte: «L'ho visto alzarsi in piedi vicino alla mia baita»

L'animale è stato avvistato da una allevatrice, potrebbe essere l'orso M29

Un orso avvistato in Piemonte: «L'ho visto alzarsi in piedi vicino alla mia baita»

Un orso avvistato in Piemonte: «L'ho visto alzarsi in piedi vicino alla mia baita»

«Era a 80 metri dalla baita, l'ho visto alzarsi in piedi». La presenza dell'orso in Piemonte non è una novità ma era da tempo che l'animale non veniva avvistato. E' successo una settimana fa in un alpeggio nel territorio del comune di Trontano, nel Verbano-Cusio-Ossola.

A dare la notizia dell'avvistamento è stato il Comitato salvaguardia allevatori Vco, che ha riportato la testimonianza di una allevatrice 28enne che, nella notte tra il 9 e il 10 settembre, era con i suoi animali in un alpeggio nella zona dell'alpe Corte Vecchio. «Si era svegliata a causa di alcuni strani rumori e sentendo abbaiare nervosamente i suoi cani - è il racconto -. I cani erano accanto alle pecore e alle capre, mentre gli asini, in panico, scappavano dal recinto. Appena uscita dalla baita, ha visto l'orso alzarsi in piedi a circa 80 metri da lei».

Con ogni probabilità si tratta di M29, un orso di cui ormai da anni è accertata la presenza nel parco nazionale della Val Grande. Si tratta di un maschio di più di dieci anni, arrivato in Piemonte dopo essere "partito" dal Trentino e passato dalla Svizzera. L’animale non ha mai avuto comportamenti “problematici”, restando lontano dai centri abitati tanto che gli avvistamenti in questi anni sono stati pochi. Di lui si sono trovate orme e tracce ma la vera prova della sua presenza era arrivata dall'immagine scattata da una fototrappola

Dal comitato spiegano che lo stesso gregge dell'allevatrice aveva subito l'attacco di un predatore già il 20 agosto. In quel caso non era stato avvistato alcun animale, ma i segni sui resti di una pecora e un agnello avevano portato a ipotizzare la responsabilità di un orso. L'allevatrice «ogni volta ha informato la Asl, ma nessuno è venuto in alpeggio a fare verifiche - concludono dal comitato -. Siamo molto preoccupati per il futuro dei nostri alpeggi, della nostra incolumità personale e dei nostri animali, ma anche per qualsiasi persona che voglia fare una gita tranquilla in montagna».

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