Il sogno tricolore dei tifosi granata

Il Toro è fuori dalla Coppa Italia proprio nel momento in cui guida la classifica del campionato di calcio di Serie A. Fuori anche per una buona dose di sfortuna. Ma tralasciando la Coppa, prestigiosa quanto si vuole, la squadra di Cairo può concentrarsi maggiormente sul campionato, così da mantenere più a lungo possibile la vetta e il primato. Forse non tutti ci credono. C’è infatti chi sostiene che ci sono società calcistiche con ricchissimi bilanci e che la vittoria finale sarà loro; c’è chi dice che è solo e semplice romanticismo pensare che i Granata possano uscire vittoriosi dal campionato (ex) più bello del mondo. Pertanto la sfida è, e resta, quella di rimanere in alto il più a lungo possibile e di entrare tra le italiane nei tornei europei del prossimo anno.

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Insomma, non sono più i tempi del Torino di Pianelli, Sala e dei gemelli del gol, o del Cagliari di Scopigno e Gigi Riva, della Sampdoria di Vialli, Mancini e Boskov, della Fiorentina di Chiarugi, del Verona di Bagnoli, della Lazio di Maestrelli oppure, per guardare lontano, del Bologna di Dall’Ara, Bulgarelli, Haller e Pascutti. Chi la pensa così, quasi sicuramente ha ragione. Ma il calcio è anche cuore, passione, speranze e attaccamento ai colori della società. Tutti elementi che fanno pensare che, per quanto improbabile, il miracolo sia possibile e sarebbe davvero bello che il Toro se la giocasse con le “grandi” e riuscisse a spuntarla. Calciatori di qualità ci sono e anche l’allenatore sa il fatto suo. La società è solida e, cosa non da poco di questi tempi, è tutta italiana. Insomma, gli elementi per competere e sognare ci sono, ma per vincere, forse no. Serve, più che mai, il dodicesimo in campo: il calore del tifo granata.