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Bilanci truccati per 10 anni alla Città della Salute: raffica di indagati

Sono 25 gli avvisi di garanzia per falso ideologico in atto pubblico. La difesa: «Siamo estranei ai fatti, collaboreremo»

molinette

L'ingresso dell'ospedale Molinette di Torino

Bilanci truccati per alleggerire il pesante passivo. Si sono chiuse con 25 avvisi di garanzia - il reato è falso ideologico in atto pubblico - le indagini sui bilanci della Città della Salute. Secondo gli inquirenti i conti sarebbero stati falsificati per alleggerire il passivo, in particolare per quanto riguarda le voci della libera professione. Per anni nessuno aveva chiesto ai medici che eseguivano prestazioni sanitarie intramoenia di versare la quota del 5% prevista dalla legge Balduzzi per chi esercita privatamente all'interno delle strutture pubbliche, portando così con il tempo ad allargare un buco di diversi milioni di euro. Indagati l’attuale direttore generale Giovanni La Valle e i suoi predecessori Silvio Falco, Gian Paolo Zanetta e Angelo Del Favero. Devono rispondere dello stesso reato anche direttori sanitari e amministrativi ai posti di comando negli ultimi dieci anni e vari componenti dei collegi sindacali. Per i pm Giulia Rizzo e Mario Bendoni, gli indagati avrebbero «disatteso i principi di diligenza professionale e correttezza che reggono l'assolvimento delle funzioni di vigilanza e controllo». 

«Siamo estranei ai fatti, avendo sempre operato con dedizione e massima professionalità. Siamo certi che si farà senz’altro luce e chiarezza sulla insussistenza di colpe e negligenze a carico di questa amministrazione. Nella sicurezza che la giustizia farà il proprio corso ci teniamo a precisare che l’attuale direzione aziendale ha collaborato e sta continuando a fornire ai competenti organi il proprio prezioso contributo. Nel frattempo, prosegue l’importante azione di riorganizzazione di tutte le procedure amministrative e contabili volte al conseguimento dei migliori risultati e obiettivi aziendali», la replica in una nota di Città della Salute. 

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