Cosa succede quando un'intera cittadina si trova improvvisamente senza medici di famiglia? È la domanda che si pongono i cittadini di Bollengo e Tavagnasco, due piccoli comuni del Canavese, dove la sanità pubblica è in ginocchio. La cronica mancanza di medici sta mettendo a dura prova i residenti, in particolare gli anziani, costretti a cercare soluzioni di emergenza che spesso non riescono a soddisfare i loro bisogni.
A Bollengo, il 30 settembre scorso, la fine del mandato del dottor Roberto Roffino ha lasciato circa 1.500 pazienti senza un medico di riferimento.
Il sindaco Luigi Sergio Ricca, consapevole della gravità della situazione, ha scritto una lettera urgente al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e all'assessore regionale alla sanità, Federico Riboldi, sollecitando un intervento immediato.
Nella sua lettera, Ricca ha spiegato come, nonostante la comunicazione ufficiale sia arrivata solo cinque giorni prima della cessazione del mandato del dottor Roffino, la comunità sia stata subito colta di sorpresa e si sia trovata a fronteggiare una corsa alla sostituzione dei medici.
"Medici che di fatto erano soltanto uno", ha sottolineato Ricca, poiché dei due medici disponibili uno avrebbe terminato il mandato a novembre, riducendo l'alternativa ad un solo dottore che ha esaurito lo spazio il cui carico di lavoro è stato saturato in pochissimo tempo.
Al momento, ci sono ancora oltre 200 pazienti senza medico di famiglia, che si trovano costretti a cercare soluzioni in Comuni distanti, con tutte le difficoltà logistiche che ne derivano, soprattutto per gli anziani.
«Sono ben consapevole delle difficoltà che la Regione sta incontrando nel reclutamento di nuovi medici di famiglia e degli sforzi fatti per immettere nuovo personale» ha scritto il sindaco, «ma è urgente che venga assegnato un nuovo medico anche nel nostro Distretto, o che si consenta ai medici presenti di superare il limite di assistiti attualmente concesso».
Anche a Tavagnasco, il sindaco Moreno Nicoletta si trova di fronte a una situazione analoga, trovandosi costretto a prendere in mano carta e penna per scrivere con urgenza all'Asl To4«Fino a qualche anno fa, qui avevamo quattro medici di famiglia», ha raccontato Nicoletta. «Ora, nonostante la disponibilità a spostarsi nei comuni limitrofi, non ci sono posti liberi e il sistema segnala continuamente l’impossibilità di procedere con la scelta di un nuovo medico di base. Le liste sono chiuse,e questo problema va avanti ormai da due anni». La mancanza di medici ha costretto molti cittadini a rivolgersi alla guardia medica o al pronto soccorso di Ivrea, sovraccaricando ulteriormente un sistema di emergenza già in difficoltà.
Il caso di Bollengo e Tavagnasco non è isolato. La carenza di medici di famiglia è un problema diffuso in tutto il Canavese, in particolare nei comuni montani, dove la popolazione è mediamente più anziana e ha bisogno di un’assistenza sanitaria costante. Nei piccoli centri abitati, i servizi pubblici come le farmacie sono ormai chiusi da anni, e spostarsi per ottenere le cure necessarie è diventato un’impresa.
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