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dopo la manifestazione

Corteo vietato, i poliziotti scendono in piazza: «Siamo carne da macello. E' ora di dire basta»

Due agenti feriti al termine della sfilata che la questura aveva proibito. Sindacati di polizia all'attacco

Due poliziotti feriti negli scontri durante il corteo a Torino

Due poliziotti feriti negli scontri durante il corteo a Torino

Doveva essere una fiaccolata “statica” per ricordare lo scoppio della guerra in Medio Oriente. Si è invece trasformata in un corteo di 1500 persone che hanno dato alle fiamme due bandiere di Israele. Soprattutto, ci sono stati anche dei feriti: un giornalista di Mediaset colpito da un uovo e due poliziotti contusi dopo il fitto lancio di oggetti davanti alla sede Rai. E adesso, i sindacati di polizia sono su tutte le furie dopo il corteo - che era stato vietato - di lunedì sera e alzano la voce. In particolare il Siulp annuncia che gli agenti scenderanno presto in piazza. «E’ arrivato il momento che a Torino i poliziotti scendano in piazza con il sindacato per fare capire a tutti che non sono pagati per essere trattati come carne da macello», dichiara Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino.

Bravo poi prosegue: «Il questore emette un divieto per ragioni di ordine pubblico, ma i collettivi studenteschi e i centri sociali se ne infischiano. La vera domanda è: che valore ha il divieto dell’autorità di pubblica sicurezza quando di fronte ci sono bande di facinorosi che vogliono solo sfasciare tutto e mandare i poliziotti all’ospedale? E ancora, perché certi politici e opinion leader non si schierano apertamente per il rispetto della legge e delle forze dell’ordine, invece di strizzare l’occhio a questi professionisti della violenza? È inaccettabile - conclude Bravo - che uomini e donne in divisa, che difendono lo Stato e i cittadini, siano trattati come carne da macello».

Duro anche il Siap, per bocca del segretario generale provinciale torinese, Pietro Di Lorenzo: «Ennesimo corteo non autorizzato ed ennesime violenze contro le forze dell'ordine che devono registrare poliziotti feriti. Se mai ce ne fosse stato il bisogno ancora una dimostrazione di come queste manifestazioni non abbiano nulla di pacifico e pacifista ma invece siano solo un'occasione, per i soliti personaggi dell'area antagonista, un pretesto per esercitare violenza». E dopo la manifestazione commenta anche il sindacato Fsp, che ricorda il ferimento di un giornalista. Così Luca Pantanella, segretario generale provinciale: «Ancora scontri e feriti in nome della “finta pace”. Oltre a colpire le forze dell’ordine, questi che possiamo definire criminali sono attenti a colpire anche chi trasmette la verità come giornalisti e cameramen. Siamo convinti che vanno rivisti i moduli operativi dei colleghi professionisti dell'ordine pubblico. Non si può più lavorare a certe condizioni».

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