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Un altro miracolo

Dopo Spino, salvato un altro riccio, si chiama Lazzaro. Ecco i consigli dell'esperto

Parla il veterinario Massimo Vacchetta del Centro Recupero Ricci "La Ninna di Novello"

Il riccio

Il riccio Lazzaro

Con l’arrivo dell’inverno, i ricci si trovano in grande difficoltà, dopo il "miracolo" di Camilla che ha salvato un cucciolo di riccio, questa è la vota di Lazzaro, un cucciolo di riccio di meno di 200 grammi, ritrovato di giorno all'aperto, in stato di shock e denutrito, privo di una zampa posteriore, probabilmente tranciata da un decespugliatore. Grazie all'intervento tempestivo di un volontario, Lazzaro è stato portato nel Centro Recupero Ricci "La Ninna di Novello", dove, con le cure amorevoli e attente del personale, sta lentamente recuperando. Lazzaro verrà tenuto per tutto l'inverno insieme a tutti i cuccioli recuperati in autunno sottopeso, che vengono curati e sverminati, per poi essere liberati in primavera, con la bella stagione. La sua storia ci ricorda quanto sia importante l'intervento tempestivo di segnalazione da parte dei cittadini che trovano un riccio in difficoltà. Cosa fare quando ci si imbatte in un riccio? Ecco le risposte di un esperto, il veterianario Massimo Vacchetta che del soccorso ai ricci ne ha fatto la sua priorità professionale.

Dottor Vacchetta, quali sono le principali difficoltà che i ricci affrontano in questo periodo?

"Durante l’autunno, i ricci si preparano al letargo, un processo cruciale per la loro sopravvivenza. Purtroppo, molti non riescono a trovare cibo sufficiente per accumulare il grasso necessario a causa della riduzione degli insetti legata anche al cambiamento climatico. Le cucciolate tardive nascono in condizioni sfavorevoli, con una mortalità che può arrivare fino al 90%. Inoltre, il loro habitat è sempre più minacciato dall'urbanizzazione e dall'agricoltura intensiva."

Cosa possono fare i cittadini per aiutare i ricci in difficoltà?

"È fondamentale non tentare di prendersi cura dei ricci da soli. Se trovate un riccio all'aperto in pieno giorno, immobile o barcollante, significa che è in difficoltà e bisogna subito contattare un centro specializzato come il CANC di Torino o il Centro Recupero Ricci La Ninna di Novello."

E se si vede un riccio investito sulla strada?

"Se un riccio è stato investito e presenta ferite evidenti, come sangue al naso o alla bocca, deve essere recuperato. Mettetelo in uno scatolone con una bottiglia d'acqua calda avvolta in un asciugamano e contattate un veterinario o uno dei centri di recupero menzionati."

Cosa dire delle cucciolate tardive?

"Le cucciolate tardive possono nascere fino a ottobre, un fenomeno eccezionale rispetto a vent'anni fa, legato al riscaldamento globale. Con l'aumento delle temperature, i ricci partoriscono più tardi nella stagione. Se trovate cuccioli che pesano meno di 450 grammi, in tardo autunno o in inverno - ovvero più piccoli di un pompelmo - è fondamentale recuperarli. Per quelli sopra i 500 grammi, potete lasciare acqua e crocchette per gattini tutte le sere per aiutarli a superare la brutta stagione."

Cosa può fare la comunità per proteggere i ricci e i loro habitat?

"Proteggere l'ambiente dei ricci significa anche tutelare il nostro habitat. È utile mantenere giardini naturali, evitando pesticidi e creando angoli selvatici, piantando siepi, cespugli e alberi. È cruciale partecipare a iniziative di protezione ambientale, come la battaglia per salvare il Parco del Meisino, una zona con elevata concentrazione di biodiversità nel cuore di Torino, minacciata da un progetto di costruzione di un impianto sportivo."

IL RICCIO LAZZARO

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