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La storia
14 Novembre 2024 - 06:10
Prima lo ha annunciato su Facebook, scrivendo qualcosa come: «Chiedo scusa ma i colpevoli sono altri». Poi lo ha fatto sul serio: nella notte fra domenica e lunedì ha preso dei fiammiferi e ha tentato di incendiare la stanza da letto della figlia e del genero. Poi è rientrata in camera sua, si è chiusa dentro e ha dato fuoco alle coperte per far farla finita a sua volta. Ma l'intervento dei parenti e dei pompieri ha evitato il peggio. Ora la signora sta bene dal punto di vista fisico, è stata dimessa dall'ospedale e può addirittura rientrare a casa: «Noi siamo terrorizzati, vogliamo andare a dormire in macchina perché abbiamo paura che lo faccia di nuovo» si sfogano figlia e genero della donna, che si sono rivolti all'avvocato Gianpaolo Pantina per essere tutelati. «Ora presenterò un esposto alla procura di Ivrea per tentato omicidio» aggiunge il legale.
La vicenda è avvenuta lungo la statale 26, alla periferia di Chivasso, nella notte fra domenica e lunedì. La signora, 58 anni, risulta avere dei problemi psichiatrici. Eppure vive in un casolare insieme alla figlia di 25 anni e al genero di 53, in due appartamenti collegati: «C'erano già stati degli screzi in passato - riferisce l'avvocato Pantina - I miei clienti stanno insieme da un paio d'anni e la mamma di lei è contraria alla relazione, soprattutto per la differenza di età. Insulta la figlia in tutti i modi e da tempo minaccia entrambi di morte. Infatti loro l'hanno già denunciata e hanno chiamato più volte il 112».
Poi, domenica, le è scattato qualcosa. Ha annunciato sul suo profilo Facebook quello che avrebbe fatto poco dopo: «Chiedo scusa a tutti quelli che mi mancheranno e a cui mancherò - ha scritto - Vi do un bacio in anticipo e vi benedico nel nome di Gesù. Non ho più forza per vivere e combattere qualunque cosa accasa. I colpevoli su cui aprire un'inchiesta sono...». E alle 4 di lunedì mattina ha agito: prima ha dato fuoco al letto della figlia e del genero, che si sono salvati per miracolo. Lui stava dormendo mentre lei era fuori casa ed è tornata solo dopo che il compagno ha chiamato lei e il 112. E intanto è arrivato anche il padre, l'ex marito della 58enne: sono stati lui e il genero a domare il primo incendio e a intervenire per spegnere le fiamme che intanto la donna aveva appiccato nella sua camera. Poi sono arrivati ambulanze del 118, carabinieri e vigili del fuoco.
I protagonisti della vicenda sono poi stati trasportati in ospedale a Chivasso, dove sono stati curati per le ferite e le ustioni riportate (soprattutto l'ex marito della signora). Ma le loro condizioni non risultano gravi. Il problema è che la 58enne, prima di essere dimessa, è riuscita a scappare dal reparto: è stata poi una sua amica, a quanto pare, a trovarla e a riportarla in ospedale. Ma ieri mattina è stata dimessa, anche perché i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Chivasso non hanno preso provvedimenti nei suoi confronti ma hanno inviato un'informativa alla Procura di Ivrea, competente per territorio. «Secondo la psichiatra, la signora non è un soggetto pericoloso, quindi può tornare a casa - riporta ancora il legale di figlia e genero - Loro sono basiti e terrorizzati: si chiedono come sia possibile dopo quello che è successo l'altra notte. Ora vogliono andare a dormire in macchina per paura che possa capitare di nuovo«». Per questo l'avvocato Pantina chiede provvedimenti e annuncia: «Adesso credo che resteranno fuori casa, anche a costo di pagare una stanza d'albergo. Ma intanto io presenterò un esposto per tentato omicidio e chiederò che la Procura prenda dei provvedimenti d'urgenza».
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