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Il ritorno del principe: la giornata torinese di Emanuele Filiberto di Savoia

Prima l'incontro con l'arcivescovo Repole, poi pranzo al Whist e a Superga. E alla cappella di via Garibaldi

Emanuele Filiberto di Savoia è tornato a Torino

Emanuele Filiberto di Savoia è tornato a Torino

Prima l’incontro, di prima mattina alle 10, con l’arcivescovo Roberto Repole, poi la visita al rinnovato Museo Egizio. Quindi, un giro in piazza San Carlo con pranzo al Whist. Infine, alla Cappella dei Mercanti di via Garibaldi. Eccola la giornata torinese di Emanuele Filiberto di Savoia, l’altro ospite illustre (oltre al presidente Mattarella) al debutto delle nuove sale dell’Egizio.

Prima la monarchia, poi la Repubblica. Sì perché è Filiberto ad entrare per primo all'Egizio, intorno alle 11. Mattarella arriverà a mezzogiorno. All’uscita del Museo, Emanuele Filiberto è stato intervistato da TorinoCronaca. «Se il Museo Egizio esiste è per volontà di Casa Savoia. Carlo Felice - ha detto - acquistò la collezione 200 anni fa. E non solo perché i Savoia amavano l’arte e la cultura egizia, ma perché volevano fare ancora più grande Torino, che era capitale, con questo Museo». Poi ha aggiunto: «Mi hanno emozionato i nuovi allestimenti, ma con questa visita capisco ancora di più l'importanza che Casa Savoia ha avuto per l'Egizio. Non solo Carlo Felice, ma anche gli altri re d'Italia da Vittorio Emanuele II a Vittorio Emanuele III fino a Umberto I, hanno finanziato diversi viaggi e scavi in Egitto per rendere ancora più bello il Museo».

Emanuele Filiberto si è recato anche a Superga, dov’è sepolto il padre Vittorio Emanuele. Piccolo fuoriprogramma, durante l’intervista di TorinoCronaca, con un senzatetto che passava dalle parti dell’Egizio. «Fate qualcosa anche per quelli che dormono in Galleria San Federico. Di notte fa freddo», le parole del clochard. Il “bello della diretta”, insomma. «Questo è il sintomo, purtroppo, di un disagio. Se potessi fare qualcosa lo farei, sono un semplice cittadino, molto dipende dal governo italiano». Progetti per Torino? «Facciamo molte cose con gli ordini dinastici», ha detto.

Nel pomeriggio, alle 15, Emanuele Filiberto è stato ammesso come congregato d’onore nella Congregazione dei banchieri, negozianti e mercanti, presso la Cappella dei Mercanti di via Garibaldi. Ad omaggiarlo, Arturo Santise, prefetto della Congregazione.

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