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la protesta

Le forze dell'ordine in corteo a Torino: «Lo Russo, chiudi Askatasuna»

Polizia, carabinieri, finanzieri, agenti della penitenziaria. Tutti insieme per dire basta alla violenza contro le divise

Il corteo delle forze dell'ordine è arrivato sotto la prefettura di Torino

Il corteo delle forze dell'ordine è arrivato sotto la prefettura di Torino

«Lo Russo chiudi Askatasuna!»«Giù le mani dalle divise!». Erano un centinaio questa mattina, lunedì 25 novembre, al corteo partito dalla questura e terminato in piazza Castello, sotto la prefettura, a dire "basta" alle continue aggressioni nei confronti delle forze dell'ordine. Forze dell'ordine che, per la prima volta, hanno marciato tutte insieme: c'erano infatti poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della penitenziaria. Tutti radunati dai rispettivi sindacati. Presenti anche le istituzioni, dall'assessore Maurizio Marrone alla deputata Augusta Montaruli, ma c'erano anche Fabrizio Ricca e la senatrice Paola Ambrogio.

«Ci domandiamo se Lo Russo, di fronte al gesto clamoroso della protesta dei sindacati delle forze dell'ordine, si deciderà una volta per tutte a rispettare pienamente la legge regionale che impedisce di regolarizzare e sanare l'occupazione antagonista di Askatasuna - dichiara l’assessore regionale Maurizio Marrone -. Per qualche mese hanno provato l'escamotage dell’”uso del giardino”, ma di fatto sappiamo che gli antagonisti continuano a disporre liberamente di quell'immobile. Speriamo che presto il nodo arrivi al pettine e che l'amministrazione comunale tenga conto di questo gesto molto forte. È raro vedere gli uomini e le donne in divisa manifestare con tanta determinazione nei confronti di un'istituzione. È il caso finalmente che vengano ascoltati. Chiudiamo Askatasuna».

All'iniziativa hanno aderito le sigle Siulp, Sap, Coisp, Usic, Sim, Usif, Sinafi, Sappe, Fns, Cisl e Sam. I manifestanti, “armati” di fischietti e megafoni, hanno chiesto maggiore tutela per chi, tutti i giorni, si impegna a garantire la sicurezza pubblica. E sotto al Comune i sindacati delle forze dell’ordine ci sono andati. Dal Comune è arrivato l’invito a salire a Palazzo Civico per un incontro, la delegazione ha però proseguito, come da programma, fino alla prefettura. Domani, i rappresentanti dei sindacati saranno ricevuti dal prefetto Cafagna. «Con questa manifestazione abbiamo dimostrato che le forze dell’ordine, se unite, contano. Vogliamo fare la differenza contro l’insicurezza dei cittadini per la nostra sicurezza. Non è possibile continuare a lavorare in questo modo con poliziotti, agenti penitenziari, carabinieri e finanzieri feriti e che finiscono al pronto soccorso. Chi mette le mani addosso a un appartenente delle forze dell’ordine - ha dichiarato Eugenio Bravo, segretario torinese del Siulp - sia che si tratti di una manifestazione o di un controllo del territorio, o nelle carceri, deve essere punito severamente, perché deve essere rieducato al rispetto della legge e dei tutori dell’ordine».

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