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Amazon arriva con il drone: primo volo nel 2025. La sperimentazione nel Lab in Piemonte

Quello di Vercelli è il primo centro di robotica in Europa dopo quelli negli Stati Uniti. Studi anche sugli imballaggi green

Amazon arriva con il drone: primo volo nel 2025. La sperimentazione nel Lab in Piemonte

 Una dimensione più green, a partire dagli imballaggi, ma soprattutto i droni per le consegne. Sono gli obiettivi che Amazon persegue da tempo e i cui sviluppi stanno maturando in Piemonte, in una struttura di cui poco si parla, ma che rappresenta uno dei "cuori" del colosso dell'on line. 

Si tratta dell'Operations Innovation Lab di Vercelli, considerato uno dei più avanzati in Europa nel settore dell'innovazione e della robotica. Si tratta del primo laboratorio di questo genere aperto da Amazon in Europa, seguendo l'apertura dei centri statunitensi di Seattle e Boston. Come dichiarato da Stefano La Rovere, direttore internazionale della robotica di Amazon, "l'Italia ricopre un ruolo centrale nello sviluppo di nuove tecnologie, su cui investiamo quotidianamente" 

Da questo laboratorio sono arrivate le soluzioni per i macchinari per l'imballaggio di nuova generazione e le buste bio-based, ma soprattutto Amazon ha scelto l'Italia come prima nazione al di fuori degli Stati Uniti per il lancio delle consegne tramite droni, una novità prevista entro l'anno. La Rovere ha precisato: "È essenziale che i droni siano sicuri e rispettino le normative, motivo per cui non abbiamo ancora annunciato dove e quando verranno introdotti, poiché siamo in fase finale di lavoro con Enac, Enav ed Easa". Questi dispositivi, operanti entro un raggio di 12 chilometri, saranno in grado di consegnare un pacco alla volta, "svolgendo un ruolo cruciale soprattutto per la consegna di beni di prima necessità".

Nel centro di Vercelli, Amazon sta sviluppando e testando soluzioni avanzate di robotica e intelligenza artificiale. Tra le innovazioni si annovera un robot per l'applicazione automatica di etichette su pacchi che possono essere spediti senza ulteriori imballaggi, e una macchina automatizzata in grado di creare buste di carta su misura, calcolando la quantità di carta necessaria attraverso la scansione degli articoli. Queste tecnologie di imballaggio automatico sono attualmente in fase sperimentale in un centro di distribuzione italiano, e nuovi sviluppi sono previsti per l'anno prossimo. L'impresa sta testando anche buste realizzate con materiali di origine vegetale, come l'amido di mais e oli vegetali, prodotto in maniera sostenibile, che possono essere riciclati per la produzione di nuove buste.

Queste sono state sviluppate dall'azienda Novamont in collaborazione con gli scienziati di Amazon e sono in fase di sperimentazione per gli ordini Amazon Fresh a Valencia. Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, ha commentato: "Una sperimentazione con un player come Amazon, che raggiunge milioni di persone nel mondo, è una straordinaria opportunità per promuovere le soluzioni di packaging in Mater-Bi, una gamma di materiali bio-based, biodegradabili e compostabili derivanti dalla biomassa".

Questa rappresenta un'occasione unica per testare l'efficacia e le opzioni di riciclo in un'ottica di rigenerazione delle risorse e prestazioni ambientali certificate. Amazon persegue l'obiettivo di eliminare completamente l'imballaggio aggiuntivo quando possibile. Il programma Spedito senza imballaggio Amazon aggiuntivo si propone di certificare i prodotti che possono essere spediti in sicurezza nella confezione originale del produttore, senza ulteriori involucri, mirando a ridurre l'imballaggio utilizzato nelle consegne e ottimizzando lo spazio occupato nei veicoli di trasporto, aumentando quindi il tasso di riempimento.

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