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IL CASO
08 Dicembre 2024 - 07:30
Critiche da parte dei residenti al piano "Strade sicure" in Barriera
Tossici e spaccio, degrado e furti. E la bocciatura che non ti aspetti: quella dell’esercito. Salutati come eroi solo pochi mesi fa, adesso i militari presenti a Barriera di Milano sono “bollati” come inutili. Almeno così la pensano i residenti accorsi ieri all’assemblea al centro anziani di via Pertengo. «I militari? Sono fermi, immobili. Così non servono a niente, devono pattugliare il borgo», lo sfogo di Giulia Magro del negozio Pierino Srl di via Martorelli. «Ho portato di persona, all’assessore Porcedda, plichi con due anni di denunce, io ho avuto due vetrine rotte, l’ultima il 13 maggio scorso», ha precisato Giulia Magro. E l’assessore comunale Marco Porcedda ieri era presente all’assemblea, insieme all’assessore regionale Enrico Bussalino e al presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto.
Durante il dibattito convocato dal comitato Barriera di Milano del presidente Giuseppe Dramisino (a moderare, Paola Gatti) nel “nome” della sicurezza è però volata qualche accusa reciproca perché “mischiati” ai residenti c’erano parecchi politici, del centrodestra coi consiglieri Ricca e Garcea e del centrosinistra coi consiglieri Conticelli e Ledda, oltre ai consiglieri di Circoscrizione 6 e l’ex sottosegretario Mino Giachino. Insomma, seduti all’ascolto quasi più rappresentanti delle istituzioni che residenti della zona.
Punzecchiature a parte, critiche al piano “Strade sicure” che da inizio anno vede l’esercito in Barriera di Milano. «Abbiamo bisogno di agenti in giro per il quartiere, perché lo spaccio si è spostato dalla parrocchia di corso Giulio all’ex Sempione», lamentava Angela Geda, una residente. L'assessore Porcedda ha annunciato che presto chiederà al prefetto Cafagna «un presidio fisso all’ex Gondrand», fabbricato che diventerà centro commerciale «ma la riqualificazione - ha aggiunto - sarà lunga».
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