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Barriera di Milano, via ai lavori di demolizione del fortino di pusher e tossici

L’ex deposito delle Ferrovie era diventato rifugio per disperati e sbandati. Inutili i numerosi sgomberi di questi anni, ora è scattata la demolizione

Barriera di Milano, via ai lavori di demolizione del fortino di pusher e tossici

Barriera di Milano, via ai lavori di demolizione del fortino di pusher e tossici

Addio (finalmente) all’hotel per disperati di via Fossata. È infatti cominciata la tanto invocata demolizione del capannone delle Fs che si trova trova alle spalle di corso Venezia, abbandonato da tempo e diventato, nel corso degli anni, uno dei tanti rifugi di pusher e tossicodipendenti di Barriera di Milano. Una situazione che era ancora peggiorata in seguito alla demolizione, a poca distanza, di un altro edificio abbandonato diventato tristemente famoso per gli stessi motivi: quello della Gondrand.

L’ex deposito delle Ferrovie nel corso degli anni era stato sgomberato più volte ma ogni tentativo di “ripulire” il capannone si è sempre rivelato inutile. Nel giro di poche settimane i sigilli venivano sistematicamente rotti e il viavai di spacciatori e tossicodipendenti riprendeva esattamente come prima, nonostante le tante segnalazioni dei residenti, esasperati dai roghi scoppiati all’interno della struttura e dai furti compiuti in zona, soprattutto ai danni delle automobili parcheggiate, dai tossici in cerca di spiccioli e oggetti da rivendere per comprarsi una dose. Non mancavano neanche donne e ragazze - sempre secondo quanto segnalato dai residenti - che sfruttavano quegli spazi abbandonati per vendersi in cambio di un po’ di droga.

Il via ai lavori di demolizione è stato accolto con particolare soddisfazione da Verangela Vera Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in circoscrizione, che della necessità di ripulire quest’area aveva fatto un vero e proprio cavallo di battaglia: «Finalmente dopo mille segnalazioni, documenti politici, gazebi ed interventi delle forze dell’ordine ai quali vanno tutti i nostri ringraziamenti per il loro lavoro, RFI sta procedendo all’abbattimento del capannone, di cui gli accessi sono stati chiusi più volte, diventato oramai un ghetto dove avveniva ogni tipo di illecito. Mille sono state le battaglie portate avanti con tantissimi cittadini, che non si sono mai arresi ad avere dinanzi ai loro occhi un luogo dell’illegalità, dove ogni giorno assistevano a prostituzione, spaccio, bivacco, accensione di fiamme libere, risse e individui che incompleto stato di alterazione si denudavano davanti ai loro occhi e davanti agli occhi dei loro bambini. Come capogruppo di Fratelli d’Italia non posso che dire che anche oggi abbiamo messo un altro tassello contro l’illegalità, un altro mattoncino che dà speranza in una riqualifica di un quartiere che per anni è stato volutamente ghettizzato».

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