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Economia & Guerra

Per colpire la Russia, l'Ucraina ci toglie il gas: prezzi raddoppiati. Ecco cosa succede

Interrotto il flusso di Gazprom per la prima volta in 50 anni. L'arma di Zelensky verso Europa e Trump

Per colpire la Russia, l'Ucraina ci toglie il gas: prezzi raddoppiati. Ecco cosa succede

Stop al gas della Russia per l'Europa. Mentre le scorte si stanno esaurendo e i prezzi sono praticamente raddoppiati in poco tempo. Una strategia dell'Ucraina che, in guerra con la Russia, punta a indebolire l'economia del regime di Putin, ma al tempo stesso mette sotto scacco l'Europa che (assieme ai suoi alleati) deve confermare la quantità e qualità degli aiuti degli ultimi anni. Una partita a scacchi che rischia di costare molto cara all'Europa.

A lanciare questo allarme è il quotidiano MilanoFinanza che riporta testualmente: "L'Ucraina ha sospeso le esportazioni di gas russo sul proprio territorio a partire dalle 7:00 ora locale di mercoledì nell'interesse della sicurezza nazionale, ha affermato il ministero dell'energia di Kiev in una dichiarazione su Telegram". Il ministro dell'energia ucraino Herman Haluščenko ha spiegato che si tratta di "un evento storico. La Russia sta perdendo mercati e inizierà a subire perdite finanziarie".

In sostanza, nonostante i tre anni di guerra, c'era un accordo di transito attraverso l'Ucraina per il gas che il colosso russo di stato Gazprom inviava all'Europa. Ora, però, dopo 50 anni di transiti, l'Ucraina ha rifiutato di estendere i contratti quinquennali. Il presidente Zelensky non intende, infatti, più avvallare accordi che rappresentino incassi per la Russia. Ma per l'Europa cosa significa?

Al momento il prezzo del gas al TFF, la borsa del gas di Amsterdam, è di "50 megawatt ora mercoledì, contro i 22 circa dello scorso marzo e i 15 euro pre-guerra in Ucraina" riporta il quotidiano economico-finanziario. Che cita anche il database di Bloomberg secondo il quale "l’area sta esaurendo le scorte invernali al ritmo più veloce degli ultimi anni". 

Ora, nella realtà l'Ucraina pare aver disposto un flusso alternativo di gas a sud, dunque non attraverso il proprio territorio, e va annotato che le forniture di Gazprom rappresentano solo il 5% del fabbisogno europeo. Il continente dovrà in ogni caso rimediare a queste forniture con altre opzioni, tutte considerate più costose con le ovvie ripercussioni sui consumatori. La Commissione europea, già negli ultimi due anni, aveva diversificato le importazioni, rivolgendosi in particolare agli Stati Uniti. Ma, come annota MF "anche il gas Usa ha raddoppiato il prezzo da marzo 2024, oggi scambia a a 3,71 dollari".

Inutile dire che, con lo scenario del vicinissimo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca e la sua ventilata nuova politica riguardo gli aiuti all'Ucraina, con i dubbi sulle forniture militari o economiche che attraversano i piani di molti governi europei, l'Ucraina abbia in questo momento in mano una carta pesantissima da giocare.

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