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La sfida al cardinal Repole: a Torino la messa degli eretici con la reliquia di San Giovanni Bosco

Il 31 gennaio don Minutella e Frà Celstino della Croce celebranno l'eucarestia a Torino. Attesi centina di fedeli tradizionalisti

La sfida al cardinal Repole: a Torino la messa degli eretici con la reliquia di San Giovanni Bosco

I due spretati o eretici che dir si voglia, hanno alzato il tiro e sembra che facciano del Piemonte la loro preferita terra di conquista. Tant’è che don Alessandro Minutella (o il signor Minutella, come è stato definito dalla conferenza episcopale piemontese) avrebbe deciso di celebrare una messa sotto la Mole il prossimo 31 gennaio, festa di San Giovanni Bosco. Non è stato ancora comunicato il luogo dove avverrà la funzione e sembra anche che Minutella e Frà Celestino della Croce, porteranno a Torino una preziosa reliquia del Santo piemontese. C’è chi afferma che la messa degli eretici tradizionalisti potrebbe vedere la partecipazione di centinaia di fedeli, rappresentando una spina nel fianco dell’arcivescovo di Torino, il cardinale Roberto Repole. C’è anche chi giura d’aver visionato un filmato postato dallo stesso Minutella sui social (poi rimosso), dove l’ex sacerdote lancerebbe degli strali, al limite dell’insulto, proprio nei confronti del neo porporato e di alcuni giornalisti, compresi quelli di questa testata. Ma il video sarebbe stato cancellato perché Minutella avrebbe chiesto udienza a Repole per chiedere il permesso di celebrare messa a Torino, pur sapendo che la risposta non potrà che essere negativa. Ma l’eretico siciliano sembra aver deciso di seguire le procedure standard e poi, comunque, farà come gli pare. Difficilmente Repole lo incontrerà e alla coppia della diaspora non verrà concesso nulla, con o senza reliquia del Santo.

Come detto, alla celebrazione eucaristica accorreranno numerosi fedeli, ma nessuno dei sacerdoti incardinati nelle diocesi piemontesi. Anche i più tradizionalisti sembrano voler starsene da parte per non compromettersi. È possibile, invece, che a concelebrare possa essere chiamato un sacerdote lefevriano del Priorato di San Carlo Borromeo di Montalenghe, «ma se lo farà - spiegano i bene informati - sarà solo a titolo personale perché la Fraternità di San Pio X (fondata dal vescovo scismatico francese Marcel Lefebvre nulla ha a che spartire con don Minutella e Frà Celestino. La Fraternità sta compiendo un lungo cammino nella Chiesa Apostolica Romana». Considerando che non tutti i lefevriani concordano sul fatto di ritornare all’ovile, Minutella e Celestino potrebbero diventare un nuovo punto di riferimento per quella componete della Fraternità, ultra conservatrice, tradizionalista e che si pone in alternativa alla Chiesa di Roma. La strategia dei due eretici è chiara, ma ha anche un obiettivo vitale per il proseguimento della loro missione: quello di coinvolgere in questa diaspora anche un vescovo lefevriano. Ciò permetterebbe allo stesso Minutella di essere consacrato successore degli apostoli e di dare vita ad un vero e proprio scisma all’interno della Chiesa di Francesco. Per capire se tutto ciò avverrà, in questi o in altri termini, non pare necessario attendere troppo. Il 31 gennaio è vicino e alla messa di Minutella si capirà chi è con lui e chi non lo è. Sulla vicenda, in curia, per ora fanno spallucce, e nessuno sembra dare eccessivo credito al vento dell’eresia che soffia sul Piemonte.

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