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Il caso

Tragedia in provincia di Torino, 56enne trovato morto dopo la "truffa dei bitcoin"

Si chiamava Alessandro Argentini, ora la sorella chiede aiuto: «Facciamo in modo che sia l'ultimo»

Tragedia a Chivasso: La Truffa dei Bitcoin e la Morte di Alessandro Argentini

Alessandro e Antonella Argentini

Lo hanno trovato morto nel suo letto a Chivasso, una settimana fa: a quanto pare, il 54enne Alessandro Argentini ha ingerito una grossa quantità di pillole e si è tolto la vita nello stesso appartamento che condivideva con la madre, scomparsa sette mesi fa (ma sarà l’autopsia a chiarirlo). Una storia di disperazione come tante che, in realtà, sembra nascondere altro: ne è convinta la sorella Antonella, che mettendo in ordine gli effetti personali del 54enne ha scoperto che era stato vittima di una truffa sulle criptovalute da quasi 200mila euro. E per questo ha voluto rendere pubblica la sua storia, rivolgendosi ai giornali e al programma televisivo "Chi l'ha visto".

Esaminando le chat sul cellulare di Alessandro, Antonella è risalita fino a ottobre 2024: in quel periodo, a quanto pare,  Alessandro era rimasto invischiato in una rete tessuta da falsi broker che, promettendo facili guadagni, lo avevano portato a investire e a perdere l’intero suo patrimonio, circa 150 mila euro. Le conversazioni rivelano richieste incessanti di denaro da parte di due numeri con prefisso britannico, che Alessandro ha esaudito attraverso ripetuti bonifici. Tra i destinatari figurano i nomi di Ghizlane K. e Luana P., che hanno ricevuto denaro su conti situati rispettivamente a San Donato Milanese e sul Lago di Como.

Il presunto broker Lorenzo M., che utilizzava la parola d’ordine "Francoforte", ha continuato a richiedere fondi anche quando Alessandro si era mostrato sospettoso sulla legittimità delle operazioni. Successivamente, un altro presunto truffatore, noto con il nome di Pascali, ha rilevato il suo posto, continuando a chiedere denaro. In un messaggio a Lorenzo M., Alessandro scriveva: «Ricordi quanto mi parlasti di lato oscuro? Adesso l’ho trovato qui». Racconta Antonella a "Chi l'ha visto": «Io posso solo immaginare come si sentisse lui, con due mensilità da pagare di affitto, con le tasse, un finanziamento fatto due settimane fa e la difficoltà pure a comprarsi da mangiare. Eppure continuavano a chiedergli soldi».

Una vicenda tristemente simile a quella di Katia Palagi, una donna che, vittima di una truffa analoga, si è tolta la vita nel novembre 2024 a Lucca. Ma le persone in questa situazione potrebbero essere molte di più, come dimostrano le tante chiamate al programma "Chi l'ha visto" dopo il servizio dedicato alla donna.

Ora la famiglia si trova ad affrontare, oltre alla perdita, i costi del debito contratto dal 54enne. E hanno lanciato un appello alla solidarietà almeno per affrontare le spese del funerale: l’Iban per le donazioni è IT77V0503430370000000201273, intestato ad Antonella Argentini presso la Banca BPM. La signora, intanto, è determinata a fare chiarezza sulla truffa che ha distrutto la vita del fratello: «Non so se piangere mio fratello o essere arrabbiata con lui per tutti i guai che mi ha lasciato, ma adesso voglio andare a fondo della storia per evitare che altri facciano la sua fine»

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