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La soluzione sarebbe quella di tenere aperto dalle 5 alle 10
04 Febbraio 2025 - 16:17
Il Centro Agro Alimentare
Mesi di lavoro per adeguare il Caat alle nuove esigenze di un settore in evoluzione e che vede i mercati generali di Torino come punto di riferimento per il commercio dell’intero Piemonte, di parte della Lombardia, di Liguria e Valle d’Aosta. Gli artefici di questo impegno, la decisione ancora non è stata licenziata, sono stati l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino e Stefano Cavaglià, amministratore delegato del Caat. Il tutto si può riassumere in una modifica sperimentale degli orari: dalle tre alle cinque del mattino, com’è attualmente, alle cinque fino alle dieci, come potrebbe avvenire prossimamente. «Non si tratta - spiega Chiavarino - di una vera e propria rivoluzione copernicana, ma di un adeguamento sperimentale, ancora da decidere, che potrebbe modificare le dinamiche del commercio e quelle degli addetti e degli operatori, maggiormente in linea con le mutate esigente del mercato del settore. Per questo stiamo lavorando gomito a gomito con i produttori, con gli operatori del Caat e con in commercianti, coinvolgendo tutte le associazioni di categoria».
L'assessore al Commercio di Torino, Paolo Chiavarino
Non solo, riguardo al tema, anche il consiglio comunale di Torino si è espresso favorevolmente, attraverso due ordini del giorno, una a firma Pierlucio Firrao e un secondo di Pietro Tuttolomondo. La mozione “Firrao” evidenzia come l’orario di apertura del Caat iniziando alle 2 del mattino, non garantisca una qualità della vita accettabile per le persone che vi lavorano, crei notevole difficoltà nel reperire personale, considerando anche le difficoltà nel raggiungere il Caat di notte con il trasporto pubblico locale. Per questo, impegna l’Amministrazione «ad aprire un tavolo di lavoro con i rappresentanti degli stakeholder coinvolti con connessa audizione in Commissione per una valutazione di cambio di orario del Caat». Tavolo che, secondo quanto richiesto dalla mozione “Tuttolomondo”, dovrà dar vita ad una «concertazione con tutti gli stakeholder della filiera lavorativa al fine di avviare una sperimentazione, attraverso un cronoprogramma che prosegua il confronto già in essere con le associazioni di categoria utile per identificare possibili strategie organizzative di un’articolazione oraria di lavoro diversa dall’attuale». Al Cda del Caat spetterà comunque formalizzare e rendere operativo quanto potrà emergere dal tavolo di lavoro. Ora, come sostiene Chiavarino, si è giunti al dunque e, in via sperimentale, gli orari potrebbero entrare in vigore in tempi moto rapidi, naturalmente qualora la decisione fosse presa. Anche se, sottolineano gli operatori stessi, sarà necessario un periodo di rodaggio, «ma poi le dinamiche diventeranno routine e si otterranno benefici per tutti». A quel punto, davvero, il Centro Agro Alimentare della città diventerà strategico per l’intero Nord Ovest.
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