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Il caso
05 Febbraio 2025 - 06:50
Foto di repertorio (laPresse)
Biglietti per le partite della Juventus, un’estorsione per una Jaguar storica ma anche “consigli” per gli appalti pubblici, facendo da tramite fra la politica e le cosche calabresi. Tutto con il suo studio dentistico di Rivoli come sede di «incontri, intese e affari illeciti»: per questo il 68enne odontoiatra Domenico Panetta, assistito dall’avvocato Wilmer Perga, è stato condannato ieri a 7 anni e 6 mesi di carcere. Era accusato di estorsione, millantato credito e concorso esterno in associazione mafiosa, con buona parte dei reati già prescritti. Invece il suo complice Antonio Ritorto, accusato “solo” di estorsione, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi.
Tra il 2015 e l’8 ottobre 2018, quando il dentista venne arrestato, cimici e telecamere della Direzione distrettuale antimafia hanno registrato i rapporti tra lui e personaggi come i boss della ‘ndrangheta Renato Macrì e Adolfo Crea, oltre che con Giacomo Lo Surdo, capo del gruppo ultrà degli Arditi. Nell’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Paolo Toso, sono spuntati contatti anche con carabinieri “infedeli” e politici come Francesco Massaro, ex presidente del Consiglio comunale di Rivoli poi condannato a 4 anni per induzione indebita. A Rivoli (ma anche a Grugliasco), Panetta avrebbe raccomandato una ditta legata ad Adolfo Crea, la Asfalti Vinovo.
Ma Panetta avrebbe anche “ripulito” soldi provento di truffe e offerto cure gratuite a affiliati e parenti per «ottenere il sostegno di famiglie calabresi in occasione di elezioni nei Comuni di Rivoli e Grugliasco per la compagine politica a cui apparteneva (i Moderati, ndr)». Infine c’è la vicenda della Jaguar, che Panetta aveva comprato senza passaggio di proprietà. Per questo aveva mandato Ritorto dal venditore per avere indietro i 5mila euro investiti: da qui le accuse di estorsione.
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